10 settembre, 2012

PROMEMORIA 10 settembre 2003 – Anna Lindh, il ministro degli esteri svedese, viene accoltellata a morte in un centro commerciale. Morirà il giorno dopo

Anna Lindh, il ministro degli esteri svedese, viene accoltellata a morte in un centro commerciale. Morirà il giorno dopo Nata a Enskede-Årsta, un borgo nella parte meridionale di Stoccolma, la Lindh crebbe però a Grillby, proprio nei pressi dell'importante centro di Enköping. All'età di dodici anni era già coinvolta nell'attivismo politico, e si iscrisse alla sede locale della Lega Giovanile del Partito Socialdemocratico Svedese (SSU), nella quale fu molto attiva soprattutto per la lotta ed i movimenti di protesta contro la Guerra del Vietnam. Laureata in legge all'Università di Uppsala nel 1982, nello stesso anno venne eletta al Parlamento svedese nella lista del Partito Socialdemocratico Svedese (SAP). Nel 1984 divenne la prima donna ad essere eletta presidente della SSU, e con tale mandato, durato sei anni, fu molto attiva nella lotta alla corsa al riarmo e fu attiva per affrontare le problematiche internazionali della questione palestinese, del Sudafrica, del Nicaragua e del Vietnam. Dal 1991 al 1994 la Lindh fu eletta Commissario per la Cultura e l'Ambiente e venne nominata Vice Sindaco di Stoccolma. Nel 1994, a seguito della vittoria del Partito Socialdemocratico Svedese, venne nominata dal Primo Ministro Ingvar Carlsson in qualità di Ministro dell'ambiente, incarico che mantenne fino al 1998, quando le fu affidato il Ministero degli Esteri. Uno dei suoi maggiori risultati in qualità di Ministro dell'Ambiente svedese fu la sua campagna all'interno dell'Unione Europea per la legge contro le sostanze chimiche nocive. E fu anche promotrice di una Commissione Europea contro la proliferazione delle sostanze acide. Nel 1998, a seguito di nuove elezioni, il nuovo Primo Ministro svedese Göran Persson la nominò Ministro degli Esteri della Svezia, al posto di Lena Hjelm-Wallén. L'apice della carriera politica della Lindh venne raggiunto durante il periodo di presidenza del Consiglio d'Europa nella prima metà del 2001, quando venne eletta Presidente del Consiglio d'Europa, con la responsabilità di rappresentare ufficialmente le posizioni in materia di politica estera dell'Unione Europea. Collaborò in questa veste con il portavoce per la sicurezza dell'Unione Europea Javier Solana in Macedonia dove riuscì a scongiurare un conflitto civile tra Kosovo e Macedonia. La Lindh fu molto critica riguardo all'invasione statunitense dell'Iraq nel 2003 commentando che: « Una guerra combattuta senza il supporto della ratifica del Consiglio d'Europa è una grossa sconfitta. » Il 10 settembre 2003 fu accoltellata da Mijailo Mijailović mentre faceva la spesa in un negozio di Stoccolma. Morì il giorno seguente presso l'ospedale di Solna. Come è consuetudine nei Paesi dell'Europa del Nord, Anna Lindh non si avvaleva della scorta. L'Unione europea e gli Stati partner del Mediterraneo hanno deciso di intitolarle la Fondazione Euromediterranea per il dialogo interculturale.

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