19 maggio, 2011

PROMEMORIA 19 maggio 1974 - A Brescia muore dilaniato da una bomba che trasportava in moto per un attentato il 19enne Silvio Ferrari, neofascista


A Brescia muore dilaniato da una bomba che trasportava in moto per un attentato il 19enne Silvio Ferrari, neofascista

Silvio Ferrari (Zara, 22 settembre 1942) è uno scrittore e traduttore italiano.
Alla fine della II GM, bambino, lascia la Dalmazia con la madre, zaratina, e dopo un breve soggiorno nel campo profughi di Trieste, va a Camogli, città natale del padre.
Terminati gli studi, diviene insegnante dapprima all'Istituto Nautico, quindi al Liceo Artistico Statale e ai Licei Classici Giuseppe Mazzini e Cristoforo Colombo di Genova. Infine, come “docente a contratto” alla Facoltà di Lingue per l'insegnamento delle Letterature Croata, Bosniaca e Serba. Per alcuni anni è attivo in politica: tra il 1975 e il 1995 è stato assessore alla P.I. della Provincia e poi del Comune di Genova, infine assessore alla Cultura del capoluogo ligure.
Negli anni Settanta inizia a dedicarsi professionalmente di traduzione dalle tre lingue di ceppo slavo-meridionale che si parlano nell'allora Jugoslavia: croatom, serbo, bosniaco. Pubblica i propri lavori con varie case editrici, quali: Studio Tesi, Hefti, Costa & Nolan, Garzanti, Einaudi, Feltrinelli, Diabasis, Zandonai, Anabasi. Non si limita a traduzioni di uno, massimo due campi letterari, come di solito avviene; affronta, invece, tutti icampi letterari: narrativa e teatro, poesia e saggistica.
Tra gli autori tradotti, citiamo - unitamente ai titoli -i più importanti a cominciare dal croato Miroslav Krleža (Il dio Marte croato, Il ritorno di Filip Latinovicz, Sull'orlo della ragione, I signori Glembav; Bellezza, arte a tendenza politica, Michelangelo Buonarroti, Le Ballate di Petrica Kerempuh); Antun Šoljan (La breve gita), Ivo Brešan (La rappresentazione di Amleto a Mrduša Donja), Predrag Matvejević (Breviario Mediterraneo, Mondo ex, Il Pane); i bosniaci Abdulah Sidran (La bara di Sarajevo, Poesie per Sarajevo) e Izet Sarajlić (Ultimo tango a Sarajevo); il serbo Aleksandar Gatalica (Secolo), il serbo-croato Mirko Kovač (La vita di Malvina Tripković); l'albanese del Kosovo David Albahari (La morte di Ruben Rubenović). Tenuto conto che sino ai primi anni Ottanta gli unici autori del Novecento della ex Jugoslavia, tradotti in italiano erano Ivo Andrić (croato-serbo di Bosnia), Meša Selimović (bosgnacco) e Mojmir Bulatović (montenegrino), non è azzardato affermare che è appena grazie all'opera di Silvio Ferrari che le lettere italiane scoprono la narrativa, la poesia e il teatro croati, bosniaci e serbi. Ferrari è anche autore di racconti: nel 1998 è uscito “La morte del Preside”, nel 2000 “Sette croati dell'Isola Lunga” e nel 2003 “Fra Genova e Zara”. Silvio Ferrari vive a Camogli.

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