29 settembre, 2010

PROMEMORIA 29 settembre 1964 - Mafalda, la famosa striscia a fumetti del cartoonist Argentino Quino, appare per la prima volta sui giornali


Mafalda, la famosa striscia a fumetti del cartoonist Argentino Quino, appare per la prima volta sui giornali
Mafalda è la protagonista dell'omonima striscia a fumetti scritta e disegnata dall'argentino Joaquín Lavado, in arte Quino, pubblicata dal 1964 al 1973, molto popolare in America Latina e in Europa.
Mafalda è una bambina dallo spirito ribelle, profondamente preoccupata per l'umanità e per la pace nel mondo. Pone a sé e ai suoi genitori domande candide e disarmanti a cui è difficile, e a volte impossibile, rispondere. Sono domande che mostrano le contraddizioni e le difficoltà del mondo degli adulti, nel quale Mafalda rifiuta di integrarsi.
La striscia è pubblicata per la prima volta in Italia nel 1968, in un’antologia edita da Feltrinelli. Nel 1969 esce la prima raccolta intitolata Mafalda la contestataria, pubblicata da Bompiani. La prefazione è scritta da Umberto Eco che paragona Mafalda a Charlie Brown di Charles M. Schulz. I due personaggi hanno la stessa età, ma il loro atteggiamento nei confronti del mondo è molto diverso.
Mafalda è tradotta anche in cinese. Non è mai stata pubblicata negli Stati Uniti.
Anche se Quino si è sempre opposto all'adattamento della striscia per il cinema o il teatro, Carlos Márquez ha prodotto un film d'animazione nel 1982, che però non ha molto successo.
Mafalda è tanto conosciuta in America Latina che le è stata dedicata una piazza di Buenos Aires.

La storia
Il nome del personaggio è ispirato a quello di una bambina di un romanzo di David Viñas, Dar la cara, pubblicato nel 1962 in Argentina. Mafalda nasce nel 1963 per promuovere una linea di elettrodomestici in una campagna pubblicitaria sul quotidiano Clarín. Ma all'ultimo momento non si raggiunge un accordo e la campagna è annullata. Alcuni anni dopo, degli amici di Quino collegano il nome della protagonista a quello della principessa Mafalda di Savoia, figlia del re d'Italia Vittorio Emanuele III.
Mafalda diventa un fumetto su suggerimento di Julián Delgado, a quel tempo editore del settimanale Primera Plana e amico intimo di Quino. La prima striscia compare sul settimanale il 29 settembre 1964. Due mesi dopo, il 9 marzo, la pubblicazione è sospesa per una controversia legale.
Il 15 marzo 1965, Mafalda appare quotidianamente sulle pagine del El Mundo di Buenos Aires, permettendo all'autore di seguire da vicino l'attualità. Alcune settimane dopo nascono i personaggi di Manolito, Susanita e di Felipe, mentre la mamma di Mafalda è incinta quando il giornale chiude, il 22 dicembre 1967.
Alla fine del 1966 sono pubblicate, in una raccolta, le vignette già uscite sui quotidiani. Senza bisogno di molta pubblicità le vendite hanno un successo inaspettato e in quindici giorni la prima edizione è esaurita. Nei dodici anni successivi in Spagna sono vendute cinque milioni di copie. La striscia viene distribuita in tutta l'America del sud.
Le pubblicazioni riprendono il 2 giugno 1968, nel settimanale Siete Días Illustrados. Dato che il fumetto deve essere preparato almeno due settimane prima della pubblicazione, Quino non riesce più a seguire l'attualità come aveva fatto in precedenza. Smette definitivamente di pubblicare la striscia il 25 giugno 1973.
Nel 1970 Mafalda è pubblicata in Spagna, in Portogallo e in Brasile dove compare su una rivista di pediatria e pedagogia. Sempre nello stesso anno, in Italia, Mafalda è pubblicata quotidianamente da Paese Sera, il primo di molti giornali che decideranno di pubblicare la striscia.
Nei due anni successivi il successo di Mafalda è mondiale. Nel frattempo Quino stipula un contratto per realizzare 260 animazioni a colori di 90 secondi l'una. I primi cartoni sono trasmessi in Argentina nel 1973.
Da allora, Quino disegna Mafalda pochissime altre volte e solo per attività connesse alla promozione dei diritti umani. Nel 1976 realizza un poster per l'UNICEF che illustra la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia.
Nel 1986 accetta di usare Mafalda nella campagna spagnola sulle prime elezioni dei consigli scolastici. Per questo progetto si riadattano dei vecchi disegni.
Nel 1987 Joan Manuel Serrat, cantautore catalano, chiede a Quino una striscia per il lancio del nuovo disco. Ma "per un equivoco tra un catalano e un andaluso", racconta Quino, la striscia arriva quando il disco è ormai in uscita.
Nel 1988 il Ministero per gli affari esteri argentino usa Mafalda per un manifesto che celebra la giornata universale dei diritti umani (10 dicembre) e il quinto anniversario della fine della dittatura.
Nel 1988 Quino realizza per l'Italia un manifesto sull'ecologia.

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