15 settembre, 2010

PROMEMORIA 15 settembre 1935 Le Leggi di Norimberga privano gli ebrei tedeschi della cittadinanza


Le Leggi di Norimberga privano gli ebrei tedeschi della cittadinanza.

Le leggi di Norimberga, promulgate nel 1935, impiegavano una base pseudo-scientifica per la discriminazione razziale nei confronti della comunità ebraica tedesca. Le persone con quattro nonni tedeschi vennero considerate di "sangue tedesco", mentre era considerato ebreo chi aveva tre o quattro nonni ebrei. Le persone con uno o due nonni ebrei erano considerate di "sangue misto". In mancanza di differenze esteriori percepibili, i nazisti stabilirono che, per determinare la razza originaria degli slavi, la fede religiosa praticata dagli stessi era sufficiente a qualificarli come ebrei, e quindi sub-umani.
Storia [modifica]
Ad una conferenza di ministri tenuta il 20 agosto 1935 vennero discussi gli effetti economici sulla nazione causati delle violente azioni delle squadre d'azione naziste nei confronti delle attività ebraiche. Adolf Wagner, rappresentante del partito alla conferenza, sostenne che tali eccessi sarebbero terminati una volta che il governo avesse varato una chiara politica nei confronti degli ebrei.
Nel corso della conferenza, Hjalmar Schacht, Ministro dell'Economia, obiettò che arbitrari comportamenti del partito avrebbero impedito il suo lavoro di ricostruzione economica della Germania. Gli ebrei possedevano attitudini imprenditoriali che potevano essere utilmente sfruttate per migliorare la condizione economica della Germania. Schacht non prese posizioni di condanna morale e, semplicemente, propose di lasciar trascorrere la legislatura perché si chiarisse la situazione.
Il 15 settembre 1935, durante l'annuale congresso del partito a Norimberga, vennero annunciate due nuove leggi che per questo presero il nome di leggi di Norimberga. Entrambe le leggi appaiono, sul piano della tecnica legislativa, piuttosto improvvisate: gli esperti di "questioni ebraiche" del Ministero dell'Interno vennero frettolosamente rispediti a Norimberga in aereo.
La prima legge, la legge sulla cittadinanza del Reich, negava agli ebrei la cittadinanza germanica. Gli ebrei non furono più considerati cittadini tedeschi (Reichsbürger), divenendo Staatsangehöriger (letteralmente «appartenenti allo Stato»). Questo comportò la perdita di tutti i diritti garantiti ai cittadini come, ad esempio, il diritto di voto.
La seconda legge, la legge per la protezione del sangue e dell'onore tedesco, proibiva i matrimoni e le convivenze tra "ebrei" (per la prima volta venne utilizzato esplicitamente il termine invece che il precedente "non-ariani") e "tedeschi" . La legge proibiva inoltre il lavoro di ragazze "tedesche" al disotto dei quarantacinque anni di età in famiglie "ebree".
Uno dei maggiori autori dei commentari delle leggi di Norimberga fu Hans Globke che perfino dopo la guerra, sfuggendo ai processi di denazificazione (in quanto non iscritto al partito nazista), operò in qualità di Direttore della Cancelleria della Repubblica Federale di Germania tra il 1953 ed il 1963 divenendo uno dei più stretti collaboratori del cancelliere Konrad Adenauer. Per i suoi trascorsi la Svizzera e il Governo del Canton Ginevra respinsero la sua successiva richiesta di domicilio.

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