05 agosto, 2010

PROMEMORIA 5 agosto 1962 L'attrice e sex symbol, Marilyn Monroe viene trovata morta nella sua casa di Los Angeles


L'attrice e sex symbol, Marilyn Monroe viene trovata morta nella sua casa di Los Angeles, apparentemente a causa di un'overdose di sonniferi.
Marilyn Monroe, nome d'arte di Norma Jeane Baker (Los Angeles, 1 giugno 1926 – Los Angeles, 5 agosto 1962), è stata un'attrice statunitense. Il suo mito supera di gran lunga il pur apprezzato talento artistico di un'attrice sicuramente fuori del comune, un "sogno proibito" per milioni di appassionati di cinema. Il fascino che emanava dal grande schermo e dalle copertine in carta patinata ha contribuito a farne un sex symbol fuori da ogni tempo; la fragilità che ha contraddistinto la sua esistenza (per molti versi tumultuosa e culminata in una morte tanto prematura quanto misteriosa) l'ha resa una vera e propria icona della cultura pop.
È stata anche una cantante dalle doti non particolarmente eccelse ma con un timbro vocale in grado di affascinare l'ascoltatore. Fra i suoi successi, quasi tutti inseriti nel contesto dei film da lei interpretati, vi è anche la celeberrima My Heart Belongs To Daddy di Cole Porter. Altri grandi successi canori di Marilyn furono Bye Bye Baby, cantata nel film Gli uomini preferiscono le bionde, e I Wanna Be Loved By You, cantata nel film A qualcuno piace caldo. La Marilyn cantante sarà tuttavia ricordata più che altro per l'intervento canoro - immortalato in un enigmatico quanto affascinante filmato video in bianco e nero con l'artista illuminata da un semplice occhio di bue - al party di compleanno del presidente Kennedy, quando intonò - con fare malizioso ed ammiccante - Happy Birthday, Mister President.
Marilyn Monroe è stata trovata morta nella camera da letto della sua casa di Brentwood, a Los Angeles, all'età di trentasei anni a causa di un'overdose di barbiturici. L'allora presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy aveva di recente interrotto l'amicizia con l'attrice. Tuttavia questo non sembra essere un motivo sufficiente, dato che altre amanti attribuite a Kennedy (tra queste, Judith Campbell Exner, che segretamente faceva anche da tramite tra il presidente ed il gangster Sam Giancana) gli sono sopravvissute.
Il cadavere di Marilyn fu scoperto da Ralph S. Greenson,lo psicoanalista dell'attrice. Greenson era stato urgentemente chiamato dalla governante dell'attrice, Eunice Murray, che si era preoccupata perché non riusciva a entrare nella camera di Marilyn: si vedeva la luce accesa, ma non si sentiva alcun rumore, la porta era chiusa da dentro. C'è chi ritiene che, la notte della sua morte trascorsero cinque ore dal momento del decesso a quando furono avvisate le autorità. Durante quelle ore Marilyn sarebbe stata portata all'ospedale St. John di Santa Monica, ma l'ospedale rifiutò di accettare il caso, per l'eccessiva notorietà della vittima. Questa incerta ricostruzione, unita all'arrivo della polizia solo in piena notte, ha lasciato aperto negli anni uno strascico di speculazioni secondo cui la Murray potesse aver saputo più di quanto abbia poi raccontato.
È da notare che qualche giorno dopo la morte della Monroe, la Murray tentò di incassare un assegno da ventimila dollari datole dalla stessa Marilyn. La City National Bank di Beverly Hills rifiutò di pagare la Murray, dato che la notizia della morte della Monroe era da giorni di pubblico dominio. Inoltre la Murray, una vedova dai mezzi piuttosto modesti, partì due mesi dopo per una crociera in Europa a bordo della RMS Queen Mary. La Murray mantenne negli anni l'amicizia con l'agente di Marilyn, Pat Newcomb. Successivamente, la Murray (con la scrittrice Rose Shade) diede la sua versione del decesso di Marilyn nel libro Marilyn, The Last Months, pubblicato nel 1970.
Un'indagine formale nel 1982 del procuratore generale della contea di Los Angeles si concluse senza nessuna credibile evidenza di un complotto, ma le storie persistono. Il Dr. Thomas Noguchi, che seguì l'autopsia (oltre alla sua, anche quelle di altri personaggi celebri, tra cui Robert Kennedy, Natalie Wood e William Holden) scrisse nel suo libro Coroner che la morte di Marilyn era con alta probabilità un suicidio.
Di Maggio si occupò dei funerali. Secondo quanto riferì la sorellastra di Marilyn, Berniece Baker Miracle, che prese un aereo per la West Coast non appena ricevette la notizia, Di Maggio volle prendersi cura di tutte le pratiche e lei acconsentì. Per vent'anni, Di Maggio fece recapitare sulla tomba di Marilyn una dozzina di rose rosse tre volte alla settimana. A differenza degli altri uomini che la conobbero intimamente (o dissero di averla conosciuta), non parlò mai pubblicamente di lei e non scrisse mai un libro sulla loro relazione.

Marilyn è sepolta in un loculo al Westwood Village Memorial Park Cemetery. Aveva fatto seppellire lì anche Grace Goddard perché vi era sepolta anche la zia di Grace - che si prese cura di Norma Jeane per un breve periodo. Quando la sua carriera stava decollando, Marilyn chiese al suo truccatore personale, Whitey Snyder, di prometterle che alla sua morte si sarebbe occupato del trucco. Snyder rispose scherzando che l'avrebbe fatto se il suo corpo gli fosse portato ancora caldo. Alcuni giorni dopo, ricevette dei soldi e una nota: "Caro Whitey, mentre sono ancora calda, Marilyn". Mantenne la sua promessa con l'aiuto di una bottiglia di whisky.
In uno dei periodi in cui Gladys non era in un ospedale psichiatrico, sposò quello che sarebbe stato il suo ultimo marito, John Stewart Eley, che morì nel 1952. Nel frattempo le era stata diagnosticata una forma di schizofrenia. Uscì definitivamente dalla casa di cura nei primi anni settanta e si trasferì in Florida, dove sua figlia, Berniece, la venne a prendere all'aeroporto. Morì di insufficienza cardiaca congestizia l'11 marzo del 1984, presso una casa di riposo. Ossessionata dalle credenze dei Cristiani Scientisti, si rifiutava di parlare di Norma Jeane o Marilyn Monroe, forse per incapacità di ricordare il passato. A quanto pare, una donna che era stata così affascinata dalle stelle del cinema da dare a sua figlia il nome di un'attrice, Norma Talmadge, non seppe mai di aver avuto come figlia una delle donne più famose della storia.
A distanza di anni vi sono ancora parecchi lati oscuri circa la ricostruzione della morte dell'attrice. L'insolito essersi chiusa a chiave nella camera, la scomparsa delle fotografie dell'inchiesta e dei tabulati telefonici, il ritardo dei soccorsi. Anche il mistero che avvolge la sua prematura morte ha contribuito alla costruzione del suo mito.

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