29 luglio, 2010

PROMEMORIA 29 luglio 1976 Italia: con la nomina a Ministro del lavoro, Tina Anselmi è la prima donna ad entrare nel Governo


Italia: con la nomina a Ministro del lavoro, Tina Anselmi è la prima donna ad entrare nel Governo
Tina Anselmi (Castelfranco Veneto, 25 marzo 1927) è una politica e partigiana italiana.
È una ragazza di 17 anni quando vede un gruppo di giovani partigiani impiccati dai fascisti: decide così di prender parte attivamente alla Resistenza e di diventare staffetta della brigata Cesare Battisti, al comando di Gino Sartor. Nel 1944 s'iscrive alla Democrazia Cristiana, e partecipa attivamente alla vita del partito.
Laureatasi in lettere all'Università Cattolica di Milano, divenne insegnante nella scuola elementare. Dal 1945 al 1948 Tina Anselmi è dirigente del sindacato dei tessili, e dal 1948 al 1955 del sindacato delle maestre. Dal 1958 al 1964 è incaricata nazionale dei giovani nella DC. Nel 1963 è eletta membro del comitato direttivo dell'Unione europea femminile, di cui diventa vice-presidente nello stesso anno.
Nel 1959 entra nel consiglio nazionale dello Scudo Crociato, ed è deputata dal 1968 al 1992, eletta sempre nella circoscrizione Venezia-Treviso: nel corso del suo lungo mandato parlamentare ha fatto parte delle commissioni Lavoro e previdenza sociale, Igiene e sanità, Affari sociali. Si occupa molto dei problemi della famiglia e della donna: si deve a lei la legge sulle pari opportunità.
Nel 1981 è nominata presidente della Commissione d'inchiesta sulla loggia massonica P2, che termina i lavori nel 1985[1]. Per tre volte sottosegretaria al ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, nel 1976 occupò il dicastero del Lavoro nel governo Andreotti III: ciò fu un fatto storico, perché l'Anselmi diventò la prima donna ministro in Italia. Dopo quest'esperienza è stata anche ministra della Sanità nei governi Andreotti IV e V. È fra i principali autori della riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale.
Nel 2004 ha promosso la pubblicazione di un libro intitolato Tra città di Dio e città dell'uomo. Donne cattoliche nella Resistenza veneta, di cui ha scritto l'introduzione e un saggio.
È stata più volte presa in considerazione da politici e società civile per la carica di Presidente della Repubblica: nel 1992 fu il settimanale Cuore a sostenerne la candidatura e il gruppo parlamentare La Rete a votarla, mentre nel 2006 un gruppo di blogger l'ha sostenuta attraverso un tam-tam mediatico che prende le mosse dal blog "Tina Anselmi al Quirinale".

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