24 luglio, 2010

Metro, la lunga corsa della linea B


Metro, la lunga corsa della linea B
Sarà la prima a capitale pubblico-privato: 540 milioni
Alemanno: «Risorse per la in arrivo dal Cipe»

ROMA - Due società in gara per costruire il prolungamento della linea B da Rebibbia a Casal Monastero. Quasi quattro chilometri in più, 3 stazioni (Rebibbia, Torraccia e Casal Monastero) e una spesa calcolata in 540 milioni di euro. Le buste sono state appena aperte, entro lunedì le imprese dovranno presentare i requisiti per l’assegnazione della prima metropolitana in Italia realizzata a capitale misto pubblico-privato. Sono circa 200 milioni i fondi pubblici a disposizione, provenienti dalla legge per Roma Capitale, dalla Regione e dal Campidoglio. Mancano 340 milioni, l’investimento dei privati. Ma l’amministratore delegato di Roma Metropolitane Federico Bortoli è fiducioso: «A gennaio del 2011 apriremo i cantieri».

Poco meno di sei mesi. «Abbiamo appena insediato la commissione per valutare le offerte — spiega Bortoli— lavoreremo tutto il mese di agosto e contiamo di chiudere la procedura entro settembre. È stato chiesto ai concorrenti non solo di valutare e migliorare il progetto con innovazioni tecnologiche ma anche con nuovi macchinari che consentano di ridurre tempi e costi».
Due imprese in gara con un investimento da centinaia di milioni di euro.
Un project financing che avrà come controparte una imponente valorizzazione immobiliare: al capolinea di Casal Monastero, in una vastissima area pubblica di proprietà del Comune, l’associazione di imprese che si aggiudicherà l’appalto potrà costruire case, uffici, alberghi. Bortoli spiega: «Un nuovo centro direzionale che l’amministrazione comunale ha destinato in esclusiva al finanziamento del prolungamento della linea B. Abbiamo tentato per la prima volta una procedura di questo tipo e siamo stati premiati: il mercato ha risposto e per la prima volta i capitali privati renderanno possibile la partenza dei lavori e andranno in soccorso delle scarse risorse pubbliche».
A contendersi la possibilità di costruire il nuovo capolinea della seconda metropolitana di Roma sono due Ati, associazioni temporanee di imprese. La prima è costituita dalla Lega delle cooperative (Cooperativa braccianti e muratori di Carpi) più dieci imprese di costruttori romani (tra i nomi Donati, Monaco, Ghella e Provera Carrassi, De Santis costruzioni). Nell’altra cordata, ci sono la Salini costruttori e la Vianini, oltre l’Ansaldo e la Finmeccanica per la parte ferroviaria e tecnologica.

Ma ci sono novità in vista anche per la linea C e la D (la più lunga, venti chilometri e 22 stazioni, da Talenti all’Eur). «Per la D — dice Bortoli — abbiamo inviato le lettere di invito a partecipare alle due imprese che l’avevano chiesto, Impregilo e Salini. Avranno tempo fino al 30 novembre per presentare le loro proposte alternative e migliorative». Un altro project financing miliardario: il costo dell’opera è oggi calcolato in tre miliardi di euro, con il 50 per cento di capitali privati. Secondo l’ad di Roma Metropolitane «è anche possibile arrivare al 60 per cento di investimento privato. Il contributo pubblico è ingente, per questo abbiamo presentato una relazione al ministero delle Infrastrutture che la porterà al Cipe il 31 luglio per inserire la linea D nelle opere strategiche della legge Obiettivo. Lentamente, ma si va avanti».
Una seduta vitale per la capitale questa del Cipe del 31 luglio: in quell’occasione dovrà essere approvata anche la tratta T3 della Metro C, fra San Giovanni e il Colosseo, del costo di 790 milioni di euro. «La presidente della Regione Renata Polverini— conclude Bortoli— e il sindaco Gianni Alemanno hanno scritto a Tremonti la scorsa settimana confermando l’impegno ad erogare le risorse di propria competenza». E Alemanno in serata ha dichiarato: «Dal Cipe sono in arrivo i fondi per la C». Del resto la fetta più cospicua è proprio quella dello Stato, il 70 per cento, circa 550 milioni dei quali 320 già stanziati e 230 ancora da decidere. Se l’intervento sarà approvato, a gennaio 2011 partirà anche questo cantiere indispensabile per la terza metropolitana, perché garantisce lo scambio con la linea B al Colosseo, dove potrebbe arrivare per la fine del 2014.

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