05 giugno, 2010

PROMEMORIA 5 giugno 1968 - Sirhan Sirhan spara a Robert F. Kennedy all'Ambassador Hotel di Los Angeles, California. Kennedy morirà il giorno dopo


Sirhan Sirhan spara a Robert F. Kennedy all'Ambassador Hotel di Los Angeles, California. Kennedy morirà il giorno dopo.

Nella sera tra il 4 giugno ed il 5 giugno 1968, nella sala da ballo dell'Ambassador Hotel di Los Angeles, Bob Kennedy incontrò i suoi sostenitori per festeggiare la vittoria elettorale conseguita nelle primarie della California.
Dopo il discorso di saluto, mentre Kennedy veniva fatto allontanare dall'hotel attraverso un passaggio delle cucine, vennero esplosi colpi di pistola contro di lui sotto gli occhi dei reporter e dei teleoperatori che lo seguivano. Molte fra le persone presenti - per lo più personale ed invitati - rimasero ferite in maniera più o meno grave.
Kennedy fu colpito da una pallottola al cuore e nonostante le cure dei medici morì al Good Samaritan Hospital, dove era stato trasportato subito dopo il ferimento, all'alba del 6 giugno. Aveva 42 anni. Le sue ultime parole, pronunciate subito dopo essere stato colpito e appena prima di perdere conoscenza, erano state: "Gli altri stanno tutti bene?".
L'assassino fu subito arrestato e poi condannato. Si trattava di Sirhan B. Sirhan, un giordano di origine palestinese: alcune incongruenze emerse durante il processo hanno dato adito a teorie complottistiche sulla morte di RFK, sull’onda emotiva dell’assassino del fratello John e del particolare periodo della storia americana (e mondiale) nel quale avvennero.
Fu ipotizzato come mandante dell'assassinio il sindacalista Jimmy Hoffa[5]. Alcuni dissero che Sirhan avesse ricevuto addirittura un lavaggio del cervello, ipotizzarono il coinvolgimento di terroristi palestinesi o della CIA. Il figlio David Anthony, 13 anni al momento dell'assassinio, si trovava davanti alla televisione e per lo shock non fu più lo stesso (morirà per overdose di droga successivamente).

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