25 marzo, 2010

PROMEMORIA 25 marzo 1957 - Alle 18:46 a Roma si firma il trattato istitutivo del Mercato comune europeo (MEC)


Alle 18:46 a Roma si firma il trattato istitutivo del Mercato comune europeo (MEC): ne fanno parte Germania Ovest, Francia, Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo.
Il Mercato Europeo Comune (MEC) è il precursore dell'Unione europea.
Creato a Roma il 25 marzo 1957.

Previsto dai Trattati di Roma - entrati in vigore il 1º gennaio 1958 - ha conosciuto un periodo transitorio di dodici anni, conclusosi il 31 dicembre 1969. Il mercato comune europeo era l'area dei paesi della comunità europea su cui si realizza la libera circolazione di merci, servizi, persone e capitali.
Dopo il fallimento di progetti di integrazione di più ampio respiro (come la CED), si scelse di continuare, in ottica funzionalista, a procedere con l'integrazione nel settore economico, meno soggetto alle resistenze dei governi nazionali. L'istituzione della CEE e del conseguente mercato unico si orientano in questo senso.
Il mercato comune si basa su quattro libertà (art. 3):
libera circolazione delle persone
libera circolazione dei servizi
libera circolazione delle merci
libera circolazione dei capitali
Esso ha creato uno spazio economico unificato, con condizioni di libera concorrenza tra le imprese e permettendo di ravvicinare le condizioni di scambio dei prodotti e dei servizi.
Nonostante l'eliminazione delle barriere tariffarie, avvenute in Europa già negli anni '60, negli anni '80 la circolazione delle merci ha continuato ad essere rallentata e ostacolata dalla presenza di barriere e vincoli di tipo non tariffario. Con il termine "costo della non Europa" ci si riferiva alla perdita di benessere sociale determinata dalla mancata eliminazione di tali vincoli. La presenza di barriere non tariffarie era legata alla persistenza, nei diversi Stati membri, di norme tecniche diverse, alla presenza di normative differenziate che riguardavano i trasporti e le regolamentazioni dei mercati di capitali, alla scarsa trasparenza delle procedure per gli appalti pubblici, che segmentavano la domanda gestita dagli Stati su base nazionale, e da altri ostacoli di carattere amministrativo e doganale.

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