22 dicembre, 2009

PROMEMORIA 22 dicembre 1980 - Vengono emesse le condanne per i responsabili dello scandalo delle partite truccate


Vengono emesse le condanne per i responsabili dello scandalo delle partite truccate. Milan e Lazio vengono retrocesse, altre pesantemente penalizzate e molti giocatori tra cui Paolo Rossi vengono squalificati o radiati
Lo scandalo del calcio-scommesse 1980 è uno scandalo che colpì il calcio italiano nella stagione agonistica 1979-1980 e vide coinvolti giocatori, dirigenti e società di Serie A e di Serie B, i quali truccavano le partite di campionato attraverso scommesse che, se dal punto di vista penale non erano considerate reato, per la FIGC rappresentavano casi di illecito sportivo. Le società coinvolte nell'inchiesta erano Milan, Lazio, Bologna, Avellino e Perugia in Serie A, Palermo e Taranto in Serie B.
Si trattò del primo grande scandalo di illeciti sportivi e partite truccate nella storia del calcio italiano, tanto che il Presidente federale Artemio Franchi (all'epoca anche Presidente dell'UEFA) decise, in seguito, di rassegnare le dimissioni dalla carica che ricopriva e il tutto avveniva a soli tre mesi dall'inizio del Campionato europeo di calcio 1980, che si sarebbe disputato proprio in Italia, il che faceva perdere molta credibilità al calcio nazionale, sia in patria che all'estero.
Gli arresti [modifica]

Il 23 marzo 1980 (24° turno di Campionato di Serie A e 27° turno di Campionato di Serie B) apparvero negli stadi camionette della Polizia e della Guardia di Finanza: scattavano negli spogliatoi le manette per gli ordini di cattura. Alcuni giocatori, da Milano, vennero portati a Roma, detenuti a Regina Coeli. Si trattava di nomi illustri: Cacciatori, Giordano, Manfredonia e Wilson della Lazio, Albertosi e Giorgio Morini del Milan e altri, mentre ordini di comparizione erano stati consegnati a Paolo Rossi, Savoldi, Dossena e Damiani. Di Morini si accertò la consegna a Roma di 20 milioni avvolti in carta da giornale per far tacere Fabio Trinca e Massimo Cruciani. Quella somma gli era stata fornita dal presidente rossonero Felice Colombo.
Le immagini degli arresti e delle camionette di Polizia e Guardia di Finanza presenti negli stadi sono famose ancora oggi per essere state riprese in diretta nel corso della trasmissione sportiva 90° minuto.
Il 23 dicembre 1980 tutti gli indagati vennero rilasciati poiché il fatto, a livello penale, non costituiva reato. Vennero invece presi provvedimenti in ambito calcistico, in quanto venne provata l'accusa di illecito sportivo.

Sentenze di primo grado
Le sentenze di primo grado furono rese pubbliche dalla Commissione Disciplinare della Lega Calcio il 18 maggio 1980 a campionati conclusi, il cui effetto cominciava dal 30 aprile.

Sentenza d'appello
Nel processo d'appello, verso la fine di giugno, la CAF confermò la maggior parte delle decisioni di primo grado con sconti di pena in alcune situazioni.

Amnistia
Dopo la vittoria dell'Italia nel Campionato mondiale di calcio 1982, la FIGC fece una sorta di amnistia annullando le squalifiche ai calciatori che in quel momento erano squalificati (Pellegrini, Cacciatori, Della Martira, Albertosi, Giordano, Wilson, Manfredonia, Petrini, Savoldi e Zecchini in Serie A, Magherini e Massimelli in Serie B). Ci furono cambiamenti anche a livello di squalifica dei tesserati: il massimo periodo di squalifica era limitato a 5 anni con proposta di radiazione e la radiazione dei tesserati poteva deciderla il Presidente Federale anziché i giudici sportivi.

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