26 novembre, 2009

Incidenti sul lavoro, ferito un operaio alla stazione Tiburtina


Incidenti sul lavoro, ferito un operaio alla stazione Tiburtina

Un altro tragico un incidente sul lavoro, si è verificato, ieri 24 novembre, in un cantiere relativo alla costruzione della nuova stazione ferroviaria di Roma Tiburtina. La vittima è Augusto Iorli, un lavoratore italiano di circa 55 anni, delegato della Fillea Cgil, all'opera in un cantiere di via Carlo della Valle, in zona Monte Tiburtini. Dalle ricostruzioni sembra che l'operaio, scivolato da un'impalcatura alta tre metri, sia rimasto infilzato alla schiena da due tondini. Tre squadre dei Vigili del fuoco sono intervenute sul posto per soccorrere l'uomo, attualmente ricoverato all’ospedale Sandro Pertini di Roma in grave condizioni.

"E' l'ennesimo incidente sul lavoro - commenta il segretario generale della Fillea Cgil di Roma e Lazio, Roberto Cellini - che si verifica per mancanza delle misure di sicurezza e assenza di dispositivi per la prevenzione infortuni, con il rischio che anche questo venga commentato dai soliti esperti in materia come una distrazione o eccessiva sicurezza da parte del lavoratore.

"L'opera in questione è stata commissionata dalle Ferrovie dell Stato. L' appaltatore è un consorzio ADEO, costituito dalla COOP SETTE e dalla Società MECOOP, mentre il subappaltatore, il vero esecutore delle opere con circa 80 lavoratori a libro paga, è la società SILES. Nello stesso cantiere - prosegue Cellini -l'estate scorsa, con strascichi che si sono protratti fino a fine settembre, c'era stata una forte vertenzialità e conflittualità , causata dal mancato pagamento dei salari e proprio dalle condizioni igieniche degli alloggiamenti dei trasferisti, oltre che dalle lacunose misure di sicurezza".

"Nello stesso cantiere, soltanto sabato passato, c'è stato un altro infortunio denunciato dagli stessi lavoratori riuniti in assemblea, con ricovero in ospedale per frattura ad una gamba e rimasto fino ad oggi sconosciuto. E' lo stesso identico incidente avvenuto qualche anno passato, sempre in un cantiere della Coop7, con lo stesso committente e sempre in un cantiere di Roma della AV.
In quella occasione, purtroppo, il lavoratore era morto sul colpo infilzato dai ferri di un basamento di cemento armato e anche in quella occasione i ferri erano sprovvisti dei necessari funghi (cappellotti di plastica dura che si mettono alla estremità dei ferri verticali).

Come si capisce chiaramente invocare la fatalità non ha senso. Anche se è vero che i dati degli infortuni nel Lazio (rapporto Inail) sono diminuiti nel 2008, è anche vero che è diminuito il numero di lavoratori occupati nel settore a causa della crisi con effetti proporzionali. Il dato interessante e rilevato dalla Cassa Edile di Roma è che la percentuale delle malattie e infortuni sul numero delle ore lavorate è solo del 3%, un dato ridicolo, come se fossimo un settore di archivisti! La verità è che sempre più spesso non vengono denunciati nè infortuni nè malattie, con una presenza incredibile di circa 16.000 lavoratori part-time: una legge di civiltà piegata all'evasione fiscale e contributiva.

Infine - conclude Cellini - non bisogna tralasciare di sottolineare la difficoltà ad eseguire ispezioni da parte degli organi competenti, malgrado lo sforzo anche personale degli ispettori, a causa delle leggi e dei provvedimenti recenti, il che completa un quadro preoccupante e con numeri da bollettino di guerra".

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