05 ottobre, 2009

PROMEMORIA 5 ottobre 2000 - Dimostrazioni di massa a Belgrado portano alle dimissioni di Slobodan Milošević


Dimostrazioni di massa a Belgrado portano alle dimissioni di Slobodan Milošević.
Slobodan Milošević (ascolta pronuncia [?]) in cirillico Слободан Милошевић, pronuncia IPA [sloˈbodan miˈloʃevitɕ] (Požarevac, 20 agosto 1941 – L'Aia, 11 marzo 2006) è stato un politico serbo.

È stato presidente della Serbia e della Repubblica Federale di Jugoslavia come leader del Partito Socialista Serbo (SPS).

Accusato di crimini contro l'umanità per le operazioni di pulizia etnica dell'esercito jugoslavo contro i musulmani in Croazia, Bosnia-Erzegovina e Kosovo, contro di lui era stata mossa anche l'accusa di aver disposto l'assassinio di Ivan Stambolić, suo mentore negli anni ottanta e suo possibile avversario nelle elezioni presidenziali del 2000.
Slobodan Milošević nasce il 20 agosto 1941 a Požarevac, Serbia.

Si laurea in Legge all'università di Belgrado nel 1964.

Fu prima militante e poi dirigente della Lega dei Comunisti di Jugoslavia e poi del Partito Socialista di Serbia, di cui fu tra i fondatori .

A partire dagli anni ottanta era considerato uno dei migliori e più capaci amministratori e funzionari dello Stato della Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia.

Nell'aprile del 1984 fu nominato Segretario della Federazione di Belgrado della Lega dei Comunisti; dal maggio 1986 al maggio 1989 fu presidente del Comitato Centrale della Lega dei Comunisti e al primo Congresso del Partito Socialista di Serbia nel luglio 1990 venne eletto Presidente del Partito, che era nato dall'unificazione della Lega dei Comunisti e dall'Unione degli operai e dei socialisti della Serbia.

Nel maggio del 1989 fu eletto Presidente della Repubblica di Serbia.

Alle prime elezioni multipartitiche in Serbia, avvenute nel dicembre del 1990, Milošević venne nuovamente eletto Presidente della Serbia.

Dal 23 luglio del 1997 all'ottobre del 2000, egli fu il Presidente della Repubblica Federale di Jugoslavia e membro del Consiglio Supremo della Difesa della RFJ.

Dopo avere sostenuto militarmente e politicamente i serbi di Bosnia durante la sanguinosa guerra civile bosniaca che vide il lungo e sanguinoso assedio di Sarajevo da parte delle milizie serbe, vistosi sempre più isolato dalla comunità internazionale, Milošević cambiò tattica e decise di negoziare la pace per incamerare le conquiste territoriali acquisite negli anni precedenti. Con il mandato del governo federale jugoslavo, egli fu a capo della delegazione jugoslava composta da tre membri provenienti dalla Jugoslavia e tre dalla Repubblica Serba di Bosnia, che andò alle trattative di pace di Dayton in USA nel novembre del 1995. In questa veste fu tra i protagonisti delle trattative per la cessazione della guerra in Bosnia e degli accordi di pace, che furono poi firmati a Parigi in Francia, il 14 dicembre 1995, che sancirono la fine delle ostilità e delle violenze in Bosnia Erzegovina.

Nel marzo del 2001 fu arrestato a Belgrado per una serie di gravi accuse, dall'abuso di ufficio, alla corruzione, a omicidi, stragi, concussioni ed altro ancora, il collegio difensivo in vista della scadenza della carcerazione preventiva di 90 giorni chiese la domanda di scarcerazione del Presidente entro il 30 giugno 2001, come previsto dai Codici giuridici e costituzionali.

Il 28 giugno Slobodan Milošević venne trasferito prima in una Base militare USA in Bosnia e poi da lì immediatamente portato al Tribunale dell'Aja nei Paesi Bassi

Slobodan Milošević muore in carcere per infarto la notte dell'11 marzo 2006.

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