08 settembre, 2009

Napolitano ricorda l'8 settembre «La Resistenza ci ha ridato dignità»


Napolitano ricorda l'8 settembre
«La Resistenza ci ha ridato dignità»
Giorgio Napolitano depone una corona di fiori a Porta San Paolo (Graffiti Press) ROMA - La guerra di Liberazione fu combattuta «per ridare dignità, indipendenza e libertà all’Italia», tutti «valori fondamentali». Queste le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a margine della cerimonia a Porta San Paolo per celebrare l'8 settembre 1943, data dell'annuncio dell'armistizio che segna anche l'avvio della Resistenza a Roma contro l'occupazione delle truppe naziste.
LA RESISTENZA E IL RISORGIMENTO - Il capo dello Stato ricorda la Resistenza e sollecita l'avvio delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unita d'Italia . Fra le due cose, spiega non c'è soluzione di continuità. «Anche nella sua essenzialità, la cerimonia di oggi è molto significativa», ha detto Napolitano dopo aver deposto una corona di fiori a Porta San Paolo, a Roma, dove ebbe luogo il primo episodio della resistenza contro i nazisti e fascisti. Quindi il capo dello Stato si è soffermato a commentare i numeri delle vittime di quella lotta: 87mila, secondo la lapide che si trova nel vicino parco della Resistenza. «Contano molto le cifre dei caduti», spiega, specificando che «tanti furono i partigiani, e tanti furono i militari che morirono per ridare indipendenza, libertà, dignità» al Paese. Questi sono «i valori fondanti» della Nazione ed è necessario «sottolinearlo oggi che siamo alla vigilia, spero, dell'inizio dell'attività celebrativa per il 150esimo dell'Unità nazionale». C'è «continuità tra le battaglie del risorgimento» e la nascita dello Stato democratico. Pronunciando la parola «spero», Napolitano ha calcato il tono della voce.

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