05 luglio, 2009

PROMEMORIA 5 luglio 1989 - Scandalo Iran-Contra


Scandalo Iran-Contra: Oliver North viene condannato dal giudice distrettuale statunitense Gerhard A. Gesell, a tre anni con la condizionale, due di libertà vigilata, 150.000 di multa e 1.200 ore di servizio comunitario.
L'Iran-Contra affair (noto in Italia col nome di Irangate) è lo scandalo politico che nel 1985-1986 coinvolse alti funzionari dell'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan accusati dell'organizzazione di un traffico illegale di armi con l'Iran. I proventi di questa operazione erano serviti a finanziare l'opposizione violenta dei Contras al governo sandinista del Nicaragua. La vendita di armi all'Iran era stata pianificata puntando al rilascio di alcuni ostaggi statunitensi in quel momento nelle mani di terroristi Hezbollah in Libano, legati all'Iran.
Nel novembre del 1986 un giornale libanese rivelò l'esistenza del traffico clandestino. Le indagini effettuate fecero collegare la situazione con la parallela operazione segreta in Nicaragua. Nel novembre del 1987 una commissione d'inchiesta con a capo l'ex senatore John Tower emise una dura condanna all'operato del presidente, non provando con certezza la conoscenza da parte sua dei finanziamenti illegali ai Contras.
Nel 1992 il presidente George Bush sr., vicepresidente nel momento dello scandalo e sospettato di essere coinvolto nello stesso, concesse un'amnistia a tutti gli alti ufficiali indiziati o condannati per la questione Iran-Contras.

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