21 maggio, 2009

PROMEMORIA 21 maggio 996 - Il sedicenne Ottone III viene incoronato Sacro Romano Imperatore


Il sedicenne Ottone III viene incoronato Sacro Romano Imperatore.
Ottone III di Sassonia (Kessel, 980 – Faleria, 23 gennaio 1002) fu re d'Italia e di Germania dal 983 al 1002 e imperatore del Sacro romano impero dal 996 al 1002.

L'impero
I romani gli mandarono un'ambasceria per dargli il benvenuto e lo accolsero nell'Urbe imbandierata a festa. Nel suo seguito c'era il cugino Bruno di Carinzia, che ne era anche il confessore e che, alla morte di Giovanni XV, fu nominato pontefice con il nome di Papa Gregorio V. La prima visita dell'Imperatore a Roma durò poco ma non fece in tempo a ritornare in Germania che la nobiltà romana, sotto la guida di Giovanni Crescenzio, depose papa Gregorio e ne insediò uno di suo gradimento, l'Antipapa Giovanni XVI. Ottone III fu costretto a lasciare il paese, sotto la minaccia degli eserciti slavi e nel 997 ripiombò in Italia in cui Gregorio V lo aspettava a Pavia. Arrivato a Roma, sconfisse i suoi avversari, tranne Giovanni Crescenzio che si barricò in Castel Sant'Angelo. Solo il 29 aprile 998, Giovanni Crescenzio capitolò e subito dopo venne condannato a morte.
Circa un anno dopo, Gregorio V moriva, probabilmente per un infarto, e Roma cominciava di nuovo a tumultuare. L'imperatore rientrò nella città dopo aver compiuto un pellegrinaggio al monastero di San Michele al Gargano, ed impose sul soglio pontificio Gerberto di Aurillac, uno degli uomini più colti del tempo e suo precettore in età adolescenziale (da lui posto sull'importante cattedra vescovile della città imperiale di Ravenna) che assunse il nome di Silvestro II. La scelta del nome pontificale rifletteva la politica di recupero imperiale di Ottone, essendo Silvestro I il papa che tradizionalmente aveva affiancato e battezzato Costantino ed al quale si credeva che l'imperatore avesse effettuato la famosa donazione, rivelatasi poi un falso.
Sotto il suo influsso e a causa dell'influenza bizantina sulla corte che aveva esercitato la madre Teofano, l'Imperatore cominciò a concepire l'idea di ristrutturare il vecchio e glorioso Impero Romano. Il greco e il latino vennero imposte come lingue ufficiali dell'Impero, sostituendo così il tedesco. Completamente soggiogato dai bizantinismi della sua corte e da Gerberto, Ottone III trasferì la capitale del regno a Roma, facendosi chiamare console, senatore e imperatore dei Romani.
L'insurrezione del popolo romano del 1001 a causa della mancata concessione della Villa Adriana di Tivoli, capeggiata da Gregorio I Conte di Tuscolo, lo costrinse a fuggire da Roma, insieme al papa Silvestro II, dove non poté più tornare.
Nonostante il fallimento delle sue politiche di riforma della Chiesa, esse seppero spargere i germi che presto sarebbero germogliati in una nuova azione riformatrice del papato.

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