02 maggio, 2008

PROMEMORIA 2 maggio 1945 - Caduta di Berlino


Seconda guerra mondiale: Caduta di Berlino - l'Unione Sovietica annuncia la cattura di Berlino e i soldati sovietici issano la bandiera rossa sul Reichstag. Le forze tedesche si arrendono in Italia.
La battaglia di Berlino fu la battaglia finale(1) del teatro europeo della seconda guerra mondiale. Fu un massiccio attacco sovietico da est. La battaglia durò dal 16 aprile al 2 maggio. Il 30 aprile Adolf Hitler, vista persa la guerra, si suicidò e la Germania si arrese l'8 maggio, 6 giorni dopo la fine della battaglia.
Quadro storico

All'inizio del 1945 il Fronte Orientale era stato relativamente stabile fin dall'agosto 1944, dopo l'esito dell'Operazione Bagration. I tedeschi avevano perso Budapest e gran parte dell'Ungheria. Romania e Bulgaria vennero costrette alla resa e a dichiarare guerra alla Germania. La pianura polacca si apriva di fronte all'Armata Rossa sovietica.

I comandanti sovietici, dopo la loro mancanza di azione durante la rivolta di Varsavia, presero la capitale polacca nel gennaio 1945. Nell'arco di tre giorni, su un ampio fronte che incorporava quattro armate, l'Armata Rossa cominciò un'offensiva attraverso il fiume Narew e da Varsavia. Dopo quattro giorni l'Armata Rossa ruppe il fronte e iniziò a muoversi alla velocità di 30/40 km al giorno, prendendo gli stati baltici, Danzica, la Prussia Orientale, Poznan, e schierandosi su una linea posta sessanta chilometri ad est di Berlino, lungo il fiume Oder.

Un contrattacco dell'appena creato Gruppo d'armate Vistola, sotto il comando di Heinrich Himmler, fallì il 24 febbraio, e i russi entrarono in Pomerania e ripulirono la riva destra dell'Oder. A sud, tre tentativi tedeschi di liberare l'accerchiata Budapest fallirono e la città cadde in mano ai sovietici il 13 febbraio. Ancora una volta i tedeschi contrattaccarono, Hitler insisteva infatti sull'impresa impossibile di riconquistare il Danubio. Per il 16 marzo l'attacco era fallito e l'Armata Rossa contrattaccò il giorno stesso. Il 30 marzo entrò in Austria e catturò Vienna il 13 aprile.

Solo un dodicesimo (o anche meno) del carburante necessario alla Wehrmacht era disponibile. La produzione di aerei da caccia e di carri armati era in discesa, e la qualità molto inferiore a quella del 1944. Era chiaro a tutti che la sconfitta tedesca era solo questione di poche settimane, ma i combattimenti sarebbero stati feroci come nel resto della guerra; l'orgoglio nazionale, l'insistenza degli Alleati per una resa incondizionata e il desiderio di guadagnare tempo per permettere ai rifugiati di arrivare ad ovest prima dell'arrivo dell'Armata Rossa, portarono le unità tedesche a combattere fino all'ultimo. Adolf Hitler decise di rimanere nella sua capitale.

Gli Alleati occidentali avevano dei piani abbozzati per il lancio di truppe paracadutate che prendessero la città, ma decisero di non farne nulla. Dwight Eisenhower non vedeva il bisogno di soffrire delle perdite per prendere una città che sarebbe ricaduta nella sfera d'influenza sovietica alla fine della guerra. Inoltre il piano era irrealistico in termini di numero di soldati e di quantità di rifornimenti necessari per l'operazione.
La battaglia di Berlino

Le forze disponibili per difendere la città erano composte da unità dell'esercito tedesco e delle SS. Si trattava della XX Divisione Motorizzata, della IX Divizione Aviotrasportata, della Divisione Panzer Müncheberg, della Divisione Panzergrenadieren Nordland e della XVIII Divisione Panzer rafforzata dalla polizia. Partecipavano inoltre i ragazzi della Gioventù Hitleriana, e il Volkssturm composto da uomini anziani, molti dei quali erano stati da giovani nell'esercito e di cui alcuni erano veterani della prima guerra mondiale, oltre a piccoli Kampfgruppe delle Divisioni Waffen SS Charlemagne e Wiking.

Il destino di Berlino era segnato ma la resistenza continuò. L'avanzata sovietica verso il centro della città si svolse lungo alcuni assi principali: da sud-est lungo la Frankfurter Allee (terminata ad Alexanderplatz); da sud lungo la Sonnenallee con termine a nord di Belle Alliance Platz, da sud con arrivo nei pressi di Potsdamer Platz e da nord per arrestarsi vicino al Reichstag. Il Reichstag con il ponte Moltke, Alexanderplatz e i ponti sul Havel a Spandau, furono i luoghi dove i combattimenti furono più pesanti, con scontri casa per casa e corpo a corpo. I contingenti stranieri delle SS combatterono con particolare vigore perché erano ideologicamente motivati e credevano che non sarebbero sopravissuti alla cattura.

Il 28 aprile Heinrici rifiutò l'ordine di Hitler di tenere Berlino a qualsiasi costo, e venne quindi sollevato dall'incarico e sostituito dal Generale Kurt Student il giorno seguente.

Il 30 aprile, mentre le forze sovietiche si aprivano combattendo la strada verso il centro di Berlino, Adolf Hitler sposò Eva Braun e si suicidò assumendo cianuro e sparandosi. Il Generale Weidling, comandante della difesa di Berlino, arrese la città ai sovietici il 2 maggio.

1 commento:

Mario Boninsegni ha detto...

Questo post sulla Caduta di Berlino è falso, incompleto, filonazista.
La storia dei volontri SS Europei che corrono a difendere Berlino è una cazzata da ministro della propaganda nazista Gobbels.
La storia delle violenze e deportazioni della popolazione di Berlino da parte della Armata rossa è una falsità totale: si tratta di cose che, su autorizzazione di Hitler, facevano i porci nazisti sulle inermi popolazioni slave (vedi Mein Kampf).
L'attacco militare e la distruzione delle Divisioni corazzate SS Panzer non viene descritto.
La versione dell'attacco a Berlino e della vittoria dell'Armata rossa è talmente tendenziosa e falsa da fare letteralmente schifo e vomito.
Se rimangono dei nazisti si facciano vedere da noipartigiani, che li brucieremo vivi.