11 maggio, 2008

PROMEMORIA 11 maggio 1998


Nel deserto del Rajasthan, l'India conduce i suoi primi test nucleari sotterranei, violando il Trattato di Non proliferazione Nucleare e infiammando il suo vicino-rivale, il Pakistan (che già possiede armi nucleari).
La prima bomba atomica fu realizzata presso i laboratori di Los Alamos nel New Mexico nel 1945, ad opera di un team di scienziati eterogeneo per nazionalità, aderenti al cosiddetto Progetto Manhattan guidato da Robert Oppenheimer. Questo progetto era ritenuto fondamentale per vincere la guerra contro il Terzo Reich, che erroneamente si supponeva stesse continuando a portare avanti un programma militare analogo sotto la guida di Kurt Diebner (nel 1944, a guerra ancora in corso, gli alleati scoprirono che i tedeschi, dopo due anni di lavoro dal 1939 al 1941 per cercare di produrre una bomba atomica, si erano poi fermati ritenendo il progetto irrealizzabile e ripiegando sulla costruzione di un semplice reattore). Le prime bombe atomiche furono sganciate sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki (si veda Bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki) rispettivamente il 6 agosto e il 9 agosto del 1945, provocando la resa del Giappone e ponendo fine al secondo conflitto mondiale.

Nel secondo dopoguerra l'arma atomica fu adottata da tutte le principali potenze mondiali: l'URSS l'ottenne nel 1949, il Regno Unito nel 1952, la Francia nel 1960 e la Cina nel 1964. In seguito a questa situazione si venne a creare un clima cosiddetto di guerra fredda, in cui i due blocchi erano consapevoli della possibilità di distruggersi a vicenda con il solo utilizzo delle armi atomiche (dottrina della distruzione mutua assicurata, vedi anche equilibrio del terrore). Inoltre le armi nucleari divennero sempre più complesse, dando origine ad una notevole varietà di ordigni. Per controllare lo sviluppo degli arsenali atomici nel 1956 venne inoltre creata l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (con sede a Vienna), nell'ambito del progetto americano "atomi per la pace".

Nel 1968 venne ratificato il Trattato di non proliferazione mentre nel corso degli Ottanta, sotto l'amministrazione Reagan e con la collaborazione del presidente sovietico Gorbaciov, si arrivò alla firma dei trattati Start I e Start II, che prevedevano la progressiva riduzione dell'arsenale atomico in possesso alle due principali superpotenze, che era cresciuto fino ad una potenza sufficiente a distruggere più volte il nostro pianeta.

Attualmente i principali Paesi che dichiarano di possedere armi atomiche, facendo parte del cosiddetto club dell'atomo, sono: Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Regno Unito, Pakistan, India. A parte si colloca Israele, che ufficialmente non dichiara di possedere armi nucleari ma è certo che dispone invece di un arsenale composto da circa 400 testate, del quale non ha mai annunciato ufficialmente una dottrina d'impiego, riservandosi il diritto di esercitare pressioni unilaterali su chiunque. La Corea del Nord ha un programma nucleare dichiarato ufficialmente e il 9 ottobre 2006 ha fatto il suo primo test di esplosione sotterranea, mentre altre nazioni, prima fra tutte l'Iran, sono fortemente sospettate di perseguire un programma di armamento nucleare. Gli unici Paesi al mondo che hanno pubblicamente e volontariamente rinunciato agli arsenali nucleari che avevano a disposizione sono il Sudafrica e, nell'ambito dei paesi dell'ex-Unione Sovietica, l'Ucraina, la Bielorussia ed il Kazakistan.

Anche dopo la fine delle guerra fredda, le armi nucleari sono un elemento importante della politica estera di molti Stati, compresi gli Stati Uniti, all'interno della cosiddetta Teoria del pazzo.

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