28 maggio, 2008

"CinaviCina" al Parco della Musica


Dopo la cultura indiana, scandinava, russa e tailandese, la Fondazione Musica per Roma continua nel suo viaggio intorno al mondo presentando, con il supporto del Ministero della Cultura della Repubblica Popolare Cinese, il primo grande festival monografico dedicato interamente alla cultura cinese.

Si è aperta dunque il 23 maggio all'Auditorium "CinaviCina", grande rassegna onnicomprensiva di arti e talenti diversi, che fino all'8 giugno trasformerà il Parco della Musica in una vera Chinatown della cultura. Quattrocento partecipanti, provenienti da ogni parte dell'immenso paese asiatico, animeranno la rassegna dedicata alla cultura tradizionale e contemporanea del più popoloso stato del mondo. In tutte le sale e gli spazi dell'Auditorium si svolgeranno spettacoli teatrali, musicali e di danza, ma anche rappresentazioni dell'opera tradizionale cinese e manifestazioni circensi; inoltre i foyer ospiteranno mostre e installazioni.

Aprirà il festival l'opera contemporanea "Poet li Bai" con l'Orchestra e il Coro della Shanghai Opera House, presentata in prima europea. Composta da Guo Wenjing, uno dei maggiori artisti cinesi viventi, l'opera teatrale è un tributo a Li Bai, il più famoso poeta della dinastia Tang.

Sarà possibile anche provare dal vivo la filosofia – e l'efficacia – dei massaggi cinesi e sperimentare assaggi delle tante scuole gastronomiche, esplorando nuovi e diversi orizzonti culinari. Non mancano workshop di Tai Chi e di Kung Fu con i monaci Shaolin.

Ruolo speciale avrà l'antichissima arte della Danza del Leone: nascosti sotto la maschera del leone, due artisti – uno che manovra il capo e l'altro la coda – ne imitano con grande vivacità i movimenti, saltando e combattendo con acrobazie che rappresentano gli otto sentimenti 'leonini': la felicità, la rabbia, la tristezza, la gioia, l'eccitazione, la calma, la paura e il dubbio. I leoni danzanti di Shipai sono uno spettacolo vivo e intenso da non perdere.

Come per ogni festa che si rispetti, alla fine della rassegna ci sarà uno spettacolo pirotecnico: un'esplosione di coloratissimi fuochi d'artificio illuminerà la cavea dell'Auditorium per spaventare e scacciare, come da tradizione, gli spiriti maligni.

Durante il festival, lo spazio AuditoriumArte ospiterà due installazioni audio-video realizzate dal centro di ricerca TIMAC. Le opere fanno parte del "Media art and theater performance", un progetto che prevede lo studio della storia del teatro tradizionale cinese, delle sue caratteristiche, delle sfide attuali e delle relative strategie – con l'impegno a ricostruire e ricreare questo fondamentale capitolo della cultura del 'paese giallo' –. Le due installazioni sono l'applicazione concreta dei risultati raggiunti dalla ricerca.

Per saperne di più (informazioni e programma in dettaglio), www.auditorium.com.

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