29 gennaio, 2008

Donne e religioni, nasce l' "Osservatorio delle donne di fede in dialogo"


E' una questione tra le più aperte: come conciliare la vita in Italia con le tradizioni, religiose e non, dei paesi d'origine? Un problema che riguarda soprattutto le donne immigrate, perché le tocca direttamente e perché sono loro, in genere, chiamate a tenere salde le tradizioni e l'organizzazione familiare.

Velo integrale, infibulazione, rituali di purificazione e preghiera: pratiche spesso in conflitto con la nostra cultura, tanto da interrogare con urgenza la nostra stessa capacità di comprendere e integrare visioni della vita 'altre', la cui distanza ci appare a volte difficilmente superabile.

Dopo un anno di incontri nell'ambito della Consulta delle Religioni, promossa a fine 2002 dal Campidoglio (Ufficio Politiche Multietniche e Interculturali), un gruppo di donne di diverse confessioni religiose, unite dall'idea della differenza come patrimonio da valorizzare, costituiscono a Roma l'"Osservatorio delle donne di fede in dialogo".

L'atto di nascita è oggi in Campidoglio, nella Sala dell'Arazzo alle 11,30. Intervengono donne di fede cattolica, ebraica, buddista, induista, islamica, sikh, evangelica e protestante. Presenta l'Osservatorio la delegata del sindaco alla politiche multietniche e inter-culturali, Franca Eckert Coen.

Obiettivi dichiarati dell'Osservatorio: favorire il dialogo interreligioso e interculturale; costituire un luogo di incontro ascolto per donne; valorizzare il patrimonio culturale e spirituale delle differenti religioni per promuovere azioni di pace.

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