11 dicembre, 2007

Marrazzo: "Più liberi perchè non più precari"


Entro giovedì anche gli ultimi 120 lavoratori di Lazio Service saranno stabilizzati. Giunge così al termine il processo di stabilizzazione degli oltre mille dipendenti della società regionale. Se ne è parlato nel corso del convegno “Contro ogni forma di precariato – diritti e doveri per una migliore qualità dei servizi”, che si è tenuto questa mattina a Villa Piccolomini con la partecipazione del presidente Marrazzo, del Ministro del Lavoro Cesare Damiano, dell'assessore regionale al Personale Marco di Stefano, del presidente e dell'amministratore delegato di Lazio Service Sergio Scicchitano e Tonino D'Annibale. “Oggi ho sentito pronunciare troppi ringraziamenti - ha esordito il Presidente della Regione Lazio , dopo il minuto di silenzio dedicato agli operai morti nell'acciaieria di Torino - Non ce ne è bisogno, perchè voi avevate un diritto, non diverso da quello che hanno centinaia di migliaia di persone in questo Paese. E' stato difficile supportare la vostra stabilizzazione, nessuno ci credeva e ci sono stati momenti in cui si è dubitato. Ma la nostra forza sono stati i cittadini. Voi siete la testimonianza – ha concluso il presidente - che la politica, quando vuole, può disancorarsi dagli interessi di parte.

''Lazio Service, con il passaggio dal lavoro precario al lavoro stabile di oltre 1.000 persone - ha dichiarato nel suo intervento il Ministro del Lavoro Cesare Damiano - è un esempio da citare, che va nella direzione di dare un futuro e una certezza ai lavoratori. Il lavoro, infatti, è un fattore di identità e di emancipazione e far tornare il lavoro visibile non è solo un tratto politico, ma anche culturale''.

Soddisfazione è stata espressa anche dall'assessore al Personale, Marco Di Stefano, per "il risultato straordinario. E' ora necessario – ha precisato - ridare dignità professionale a questi lavoratori e consentire che laureati ricoprano incarichi all'altezza delle loro competenze".

Analizzando i numeri della società di servizi, emerge che il 60% dei lavoratori ha il diploma, il 30% e' laureato e solo il 9% ha la licenza media. Il 50,7% è' composto da maschi mentre il 67,4% è celibe o nubile. Bassa la percentuale di assenteismo: 3,46%.

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