18 agosto, 2007

Sicurezza sul lavoro e rientro deficit nell'intervista all'assessore alla Sanità


Rafforzamento dei servizi di prevenzione e sicurezza in ambiente di lavoro delle asl. E’ solo una delle misure messe in campo dall’assessorato regionale alla Sanità guidato da Augusto Battaglia. “Con uno stanziamento di 1.500.000 euro nell’assestamento di bilancio 2005 - ricorda Battaglia - si è proceduto all’assuzione a tempo determinato di ispettori, per formazione e informazione per i lavoratori nel comparto edile (quello più a rischio). Nel 2006 è stato approvato dal Consiglio regionale il piano regionale triennale 2006-2008 di 14.000.000 euro con l’obiettivo generale di promuovere e tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, prevenendo gli infortuni sul lavoro e lo sviluppo di malattie professionali, attraverso la riduzione e il controllo dei fattori di rischio lavorativi, e lo sviluppo di una cultura diffusa della prevenzione. Tutto ciò fermo restando il perseguimento dei ‘Livelli essenziali di assistenza’, tenuto conto della strategia europea che prevede, quale obiettivo per il quinquennio 2007-2012, la riduzione degli infortuni del 25%”.

Un primo bilancio dell’avvio di questa strategia, che da una parte tende a rafforzare l’azione di prevenzione e controllo degli Spresal e dall’altra a mettere in campo fattori che rendano incisivi gli interventi per la sicurezza sul lavoro (formazione, informazione, assistenza, Osservatorio sugli infortuni presso l’Asp, progetti di indagine con enti scientifici e Università), mostra esiti positivi. “L’incremento dei controlli del 15% (nel settore edile i cantieri controllati nel 2006 sono stati 7.495 rispetto ai 6.377 del 2005) - continua Battaglia - con 5.154 verbali trasmessi all’Autorità Giudiziaria rispetto ai 3.981 dell'anno precedente, 237 cantieri sequestrati per inosservanze gravi e una riduzione pari al 22, 1% degli incidenti mortali (95 nel 2006 rispetto ai 116 del 2005)”.

I dati relativi al primo semestre del 2007 indicano, a fronte di un ulteriore rafforzamento dell’azione di controllo e prevenzione degli Spresal, una netta diminuzione degli incidenti mortali, ponendo il Lazio (dati Inail) come la regione più sicura con una diminuzione complessiva degli infortuni pari al -33%. “Le prospettive per il prossimo futuro - rimarca l’assessore alla Sanità - oltre all’attuazione e allo sviluppo delle azioni previste dal piano triennale descritto, vanno nella direzione di un rafforzamento della concertazione con gli altri organi di controllo della Pubblica amministrazione presenti nel Comitato regionale e riattivato all’insediamento di questa giunta dopo oltre tre anni di inattività, nello spirito suggerito dal nuovo Testo unico delle norme sulla sicurezza sul lavoro”.

“Il ‘Piano regionale di interventi per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro 2007’ - ricorda Battaglia - sviluppa e amplia gli interventi avviati sin dall’inizio della legislatura con l’obiettivo di rafforzare non solo i controlli nei luoghi di lavoro, in primis nel comparto edile e in altri a maggior rischio quali quelli dei trasporti e della movimentazione merci, dell’agricoltura e degli ambienti ospedalieri, ma anche tutte le misure di prevenzione e promozione della salute avendo presente l’alta incidenza delle malattie professionali. La giunta regionale ha inoltre approvato la deliberazione sul censimento e la mappatura del siti del Lazio con presenza di amianto, stanziando oltre 300.000 euro per l’azione di bonifica e risanamento. Va inoltre ricordato l’ormai prossimo avvio presso l’Agenzia di Sanità Pubblica dell’Osservatorio sugli infortuni e malattie professionali, in collegamento con il sistema informativo nazionale, l’Inail, l’Ispesl e i dati informativi offerti dalle reti delle parti sociali, oltre all’avvio di una campagna informativa a settembre rivolta ai lavoratori immigrati e l’attivazione di un sito web specialistico sulla sicurezza sul lavoro all’interno del portale Sanità”.

L’assessore Battaglia non poteva non parlare del piano di rientro dal deficit sanitario adottato dalla Regione Lazio, dopo l’accordo del presidente Marrazzo con i ministri Turco e Padoa Schioppa per fronteggiare oltre nove milioni di debiti ereditati dalla precedente amministrazione. “Il Piano - puntualizza - comprende una serie di misure tese al contenimento della spesa, ma è soprattutto finalizzato alla razionalizzazione e all’ammodernamento dell’intero sistema sanitario regionale, con l’obiettivo di offrire ai cittadini servizi sempre più efficaci e di qualità, eliminando così onerosi sprechi ed inefficienze. Tra gli obiettivi prioritari del Piano va evidenziata la riduzione della spesa farmaceutica. La nostra regione, senza penalizzare i cittadini con inutili ticket, puntando sul principio dell’appropriatezza nelle prescrizioni, con i numerosi interventi adottati, tra cui la distribuzione diretta dei farmaci più costosi, ha già ottenuto un risparmio di ben 121 milioni di euro nel primo semestre 2007”.

“Altro punto nodale del nostro programma - rimarca Battaglia - è il riequilibrio dell’intera rete ospedaliera. Intendiamo realizzare ospedali più moderni e meglio distribuiti sul territorio, rafforzando in particolare le province. Ciò richiederà provvedimenti quali la riduzione e la riconversione dei posti letto, la riorganizzazione dei livelli di assistenza territoriale, l’assistenza domiciliare e lo sviluppo del sistema delle cure primarie. La sanità moderna, sempre più territoriale, richiede il trasferimento di risorse dall’ospedale al territorio ed un processo di integrazione tra servizi sanitari e sociali. Ma soprattutto il Piano si ispira al principio di appropriatezza, nel consumo dei farmaci come nel ricorso ad esami diagnostici, e anche in regime ospedaliero. Il Piano richiede un grande impegno a tutto il mondo della sanità, pubblica e privata, dalle nuove tariffe e tetti di prestazioni al blocco parziale del turn over. Ognuno dovrà fare la sua parte. E sono convinto che la farà, perché questo consentirà di procedere speditamente sulla strada del risanamento, sulle linee e nei tempi concordati con il Governo, per creare le condizioni per la stabilità e lo sviluppo dell’intero sistema sanitario. Quella intrapresa è la strada della modernità, della trasparenza, della qualità. E’ la strada della buona sanità per i cittadini del Lazio”.

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