04 agosto, 2007

PROMEMORIA 4 agosto 1974


San Benedetto Val di Sambro (Italia): sulla linea ferroviaria Firenze - Bologna, in prossimità dell'uscita dalla lunga galleria appenninica, in località San Benedetto Val di Sambro, un ordigno ad alto potenziale, a base di "termite", esplode nella ritirata della vettura numero 5 del treno Italicus, affollato di gente che si sposta per le vacanze estive. I soccorsi, difficilissimi nel buio del tunnel, estraggono dalle lamiere del treno 12 morti e 44 feriti. Tale attentato, noto come tragedia dell'Italicus, è riconducibile alla strategia della tensione

La Strage dell'Italicus fu un attentato terroristico compiuto nella notte del 4 agosto 1974 a San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna. Una bomba ad alto potenziale a base di termite esplose nella vettura 5 dell'espresso Roma-Monaco di Baviera via Brennero. Nell'attentato morirono 12 persone e altre 44 rimasero ferite.
La strage avrebbe potuto essere di dimensioni maggiori, si ipotizza centinaia di morti, se l'ordigno fosse esploso all'interno della galleria di San Benedetto Val di Sambro.
Aldo Moro era su quel treno il 3 Agosto, in quanto doveva raggiungere la famiglia a Bellamonte, ma poi viene raggiunto da alcuni funzionari che lo fecero scendere per firmare alcune carte al Ministero.[1]
L'attentato venne rivendicato dall'organizzazione Ordine Nero attraverso un volantino che dichiara:
« Giancarlo Esposti è stato vendicato. Abbiamo voluto dimostrare alla nazione che siamo in grado di mettere le bombe dove vogliamo, in qualsiasi ora, in qualsiasi luogo, dove e come ci pare. Vi diamo appuntamento per l'autunno; seppelliremo la democrazia sotto una montagna di morti. »

I colpevoli della strage non sono mai stati individuati.

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