13 agosto, 2007

PROMEMORIA 13 agosto 1969 - Sharon Tate e le atre vittime della strage compiuta da Charles Manson


Sharon Tate e le atre vittime della strage compiuta da Charles Manson vengono sepolte.
Charles Manson è un personaggio famoso per essere stato il mandante di alcuni dei più efferati omicidi che hanno scosso l'America e il mondo intero dalla seconda metà del 1900. Ha avuto vari soprannomi, tra cui "Mr Satan" o "Satan Manson" e la sua espressione "diabolica", nonché la sua crudeltà, lo hanno reso un simbolo del male personificato. (Ma in realtà non aveva nulla a che fare col Satanismo, infatti diceva di essere Gesù Cristo del XX secolo)[citazione necessaria]. Nonostante venga identificato come un "serial killer", Manson, stando alle indagini effettuate dalle forze dell'ordine, non ha mai ammazzato nessuno [citazione necessaria] e si è limitato solamente ad impartire ordini criminali a terze persone.
Gli omicidi
Il 9 agosto 1969, Manson pianificò un'intrusione a Cielo Drive, un ricco quartiere di Los Angeles, con l'obiettivo di entrare nella villa di Roman Polanski dove Sharon Tate, attrice e moglie del regista, incinta di 8 mesi, stava accogliendo degli ospiti: Jay Sebring, parrucchiere dell'attrice, Abigail Folger, figlia dell'imprenditore del caffè "Folger", Wojiciech Frykowski, il fidanzato di Abigail.
Charles aspettò in auto (altri invece sostengono che rimase nel ranch dove risiedeva l'organizzazione), ordinando ai suoi adepti di compiere il bagno di sangue. Coloro che eseguirono gli ordini furono Charles "Tex" Watson (a cui Manson diede il comando dell'esecuzione), Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian, che si diressero nella villa armati di coltelli, un fucile e un filo di nylon lungo 13 metri. Giunti sul posto, i quattro tagliarono i fili del telefono per impedire che venissero chiamate le forze dell'ordine, una volta entrati. Ad eccezione di Linda Kasabian, che doveva coprir loro le spalle, gli altri tre scavalcarono la recinzione ma vennero notati da un amico del guardiano della villa, Stephen Earl Parent, che cercò di avvisare del pericolo, ma venne immediatamente ucciso a colpi di fucile da Tex Watson.
Entrati nella villa, i membri della "The Family" non ebbero nessuna pietà. Il primo a morire fu il parrucchiere Sebring, il quale implorò di lasciar in vita Tate, in quanto incinta, ma venne ferito con un colpo di fucile all'ascella e venne trafitto da continue coltellate. La successiva vittima fu Frykowski, che riuscì a scappare ma per sua sfortuna inciampò e venne accoltellato da Susan Atkins. Stessa sorte anche per la Folger, anche lei accoltellata ripetutamente. L'ultima vittima fu Sharon Tate, a cui spettò la punizione peggiore. Infatti, venne prima picchiata a sangue, torturata con il filo di nylon e accoltellata 16 volte al petto.
Con il sangue della donna venne scritto sulle pareti del soggiorno la frase “DEATH TO PIGS” (= morte ai maiali). Sullo specchio del bagno invece venne scritto “HELTER SKELTER” (= scivolo del luna park), il titolo di una canzone dei Beatles che Manson interpretò come un messaggio apocalittico. Dal massacro si salvò solo il regista, fortunatamente impegnato per motivi di lavoro in Inghilterra (aveva appena finito di girare Rosemary’s Baby).
I massacri dell'organizzazione non si placarono e il giorno seguente vennero uccisi il droghiere Leno LaBianca e sua moglie Rosemary: i due furono accoltellati ripetutamente nel petto; si contano più di quaranta pugnalate a testa. Sulle pareti nuovamente venne scritto “Death To Pigs”.
Altra vittima non risparmiata dalla carneficina di Manson fu un insegnante di musica, Gary Hinman, che qualche mese prima aveva dato ospitalità alla Family ma fece l'errore di cacciarli. Anche lui venne accoltellato ma questa volta nessuna scritta sanguinosa comparve sulle pareti.
L'ultimo omicidio attribuito a "The Family" fu un membro stesso della setta, Donald Shea (soprannominato "Shorty"), colpevole di aver abbandonato l'organizzazione e di aver sposato una donna nera. Venne brutalmente ucciso il 26 agosto 1969 e la sua salma venne tagliata in nove pezzi.
L'attività criminosa della "Famiglia" continuò incontrastata per quasi due anni fin quando un avvocato, Vincent Bugliosi, di origini italiane,perugine per la precisione, dopo molte indagini, riuscì a trovare le prove che incastrarono Manson. Alcuni suoi stessi seguaci lo tradirono; testimone chiave si rivelò Linda Kasabian, la ragazza costretta a fare il palo la sera del 9 agosto 1969. Charles venne così arrestato per quello che venne ricordato come "il caso Tate-LaBianca", accusato di essere stato il mandante degli omicidi.
Il processo
Nel 1970 iniziò il processo contro Charles Manson.Egli si presentò con una croce incisa sul derma della fronte, come simbolo distintivo: in seguito, dopo diversi anni di prigione, Manson stesso modificò l'incisione sulla fronte, facendola diventare una croce uncinata.Il processo è entrato nella storia degli U.S.A. per la sua incredibile lunghezza: solamente il dibattimento preliminare durò quasi un anno. Charles confessò gli omicidi della sua banda (oltre alle altre azioni criminali commesse) e rivelò che nella sua "lista nera" c'erano altri personaggi noti dello spettacolo come Liz Taylor, Steve McQueen, Richard Burton e Frank Sinatra.
Il 29 marzo 1971 il processo si chiuse con la condanna a morte dell’intera "famiglia" ma nel 1972 lo Stato della California abolì la pena di morte, così Manson e la sua setta vennero spostati dal braccio della morte al carcere, precisamente nel Corcoran State Prison, dove dovranno scontare innumerevoli ergastoli.
Il 25 maggio 2007, presso il carcere di Corcoran, l'undicesima udienza richiesta da Manson per ottenere la libertà vigilata è stata respinta. L'uomo, 72 anni (di cui 40 trascorsi in carcere), non era presente all'udienza, ma ha già fatto sapere alla stampa che nel 2012 presenterà puntualmente la sua dodicesima domanda di rilascio. Manson non ha mai ammesso le sue colpe e continua a dichiararsi innocente; alla "Famiglia", disse, era permesso di fare ciò che riteneva più giusto.

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