28 agosto, 2007

Da settembre telemedicina per 1000 pazienti


Oltre 1.000 persone affette da malattie respiratorie e cardiache che vivono nei territori di competenza delle Asl Roma B, Roma D, Roma H, Rieti e Viterbo da settembre, e per i prossimi 36 mesi, potranno essere assistite direttamente da casa grazie alla telemedicina, senza essere obbligate a recarsi nelle strutture sanitarie.

Ma è solo l’inizio.Se il progetto sperimentale varato dalla Giunta Marrazzo durante l’ultima riunione della Giunta, su proposta dell’assessore alla Sanità Augusto Battaglia, darà i risultati sperati la nuova modalità di teleassistenza potrà essere estesa anche a molti altri pazienti. Le patologie prese in considerazione per questa sperimentazione infatti, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e lo scompenso cardiaco cronico, sono molto diffuse nel Lazio e generano alti costi di cura.

Il progetto si propone di migliorare la qualità di vita dei malati sottoposti a ossigenoterapia e a ventilazione meccanica e di sperimentare un modello assistenziale a casa del malato. Un modello assistenziale che consentirà di ridurre il ricorso alle cure ambulatoriali e a quelle ospedaliere, i cui costi sono particolarmente pesanti per il trattamento di queste patologie, basti pensare che – per quanto riguarda la Bpco – i tre quarti della spesa sostenuta dalla società per un paziente sono rappresentati dai ricoveri ripetuti.

Per la sperimentazione sarà attivata una centrale di teleassistenza e il coordinamento sarà affidato Ares 118.

Verranno utilizzate attrezzature complesse e sofisticate – web-cam, view-cam o videotelefono, associati a rilevatori di parametri vitali diversificati a seconda della patologia di base – che consentiranno di tenere costantemente sotto controllo i parametri vitali dei pazienti; i dati relativi alle loro condizioni verranno trasmessi a un'equipe medica composta da due cardiologi, due pneumologi e un infermiere che potranno individuare per tempo eventuali anomalie o peggioramenti dello stato di salute dei malati e intervenire di conseguenza.

I pazienti saranno monitorati dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 20 e il sabato dalle 9 alle 14. Nelle ore notturne e nei festivi la gestione del malato verrà delegata ai medici che garantiscono la continuità assistenziale.

Nel Lazio, durante il 2005, sono stati dimessi dagli ospedali regionali per malattie dell'apparato respiratorio 47.730 cittadini: di questi 14.400 per broncopneumopatia cronica ostruttiva e 7.268 per insufficienza respiratoria.

“Questo progetto è un tentativo coraggioso – ha dichiarato il presidente Piero Marrazzo – e una delle prime esperienze in Italia di gestione specialistica domiciliare mediante l’utilizzo del telemonitoraggio, in particolare per i pazienti affetti da Bpco. Si tratta di un’occasione importantissima – ha concluso – per iniziare a impiegare la telemedicina al fine migliorare la qualità della vita degli ammalati, in particolare quelli residenti nelle province meno attrezzate, e contestualmente per contenere e razionalizzare la spesa sanitaria”.

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