01 agosto, 2007

Camera ardente in Campidoglio per Michelangelo Antonioni


Cordoglio e commozione per Michelangelo Antonioni scomparso a Roma nella notte del 30 luglio a 94 anni. Per rendere omaggio al grande regista oggi è stata allestita nella Protomoteca del Campidoglio, dalle 9.30 alle 12.00, la camera ardente.

A dare l'ultimo addio al grande regista ci saranno familiari, amici e colleghi del mondo del cinema. Successivamente la salma sarà trasferita a Ferrara, città natale del regista, dove giovedì si terranno i funerali.

Il sindaco Walter Veltroni ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Con Antonioni scompare non solo uno dei più grandi registi viventi, ma anche un maestro della modernità del cinema: grazie a lui il linguaggio del grande schermo ha raggiunto negli anni '60 la complessità e l'originalità del romanzo del '900, ma se i suoi personaggi sono diventati famosi per la loro capacità di impersonare le problematiche più sfuggenti e diffuse del mondo contemporaneo, come l'incomunicabilità e l'angoscia dell'esistenza, ancora più inconfondibile e' l'occhio dell'inquadratura di Antonioni che da' forme sconosciute e sorprendenti a corpi, volti, paesaggi naturali e strutture tecnologiche.

Con Antonioni il cinema perde un autore senza il quale non sarebbe stato lo stesso, ma anche le arti figurative e la narrativa più penetrante restano prive di una voce inimitabile. Come dopo Matisse e Proust, e dopo appena un giorno dalla scomparsa di Bergman, grazie al cinema di Antonioni anche la realtà acquista un significato diverso, guardare il volto di una donna, il design di una macchina o una nuvola dopo aver visto i suoi film non è più la stessa cosa. In questo momento di grande dolore stringiamo forte la moglie Enrica in un grande abbraccio che unisce Roma e l'intero Paese."

Sentimenti di emozionata partecipazione sono stati anche espressi dall'assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma Silvio Di Francia, che presenzierà alla camera ardente allestita in Campidoglio per il Maestro scomparso.

"Sarà un'occasione per la Città di Roma (che è stata sfondo di tanti suoi film) per stringersi attorno a colui che ha raccontato l'angoscia di essere al mondo, la solitudine dell'individuo contemporaneo in forma soggettiva e profonda. Una visione dell'esistenza che lo ha accomunato a un altro grande del Cinema contemporaneo, Ingmar Bergman, scomparso poche ore prima di lui."

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