17 giugno, 2007

PROMEMORIA 17 giugno 1970 - Città del Messico: Semifinale dei campionati del mondo di calcio fra Italia e Germania Ovest (4-3 dts.) passerà alla stori


Ma furono le semifinali a costituire il vero clou della manifestazione, anzi, addirittura Italia-Germania Ovest 4-3 allo stadio “Azteca” di Città del Messico è ancora oggi considerata come la pasrtita del secolo e, depurata dall’iconografia e dall’epica, rimane tuttora sicuramente uno dei più alti momenti di trance agonistica e fonte di forti emozioni per gli spettatori, ma sul piano tecnico e tattico è ancora considerata una delle più grandi scelleratezze mai perpetrate su un campo di calcio in occasione di una partita di alto livello al campionato del mondo. Gianni Brera, sul Giorno del 18 giugno 1970 scrisse:
«I tedeschi sono battuti. Beckenbauer con braccio al collo fa tenerezza ai sentimenti (a mi, nanca un po’). Ben sette gol sono stati segnati. Tre soli su azione degna di questo nome: Schnellinger, Riva, Rivera. Tutti gli altri, rimediati. Due autogol italiani (pensa te!). Un autogol tedesco (Burgnich). Una saetta di Bonimba ispirata da un rimpallo fortunato.Come dico, la gente si è tanto commossa e divertita. Noi abbiamo rischiato l’infarto, non per ischerzo, non per posa. Il calcio giocato è stato quasi tutto confuso e scadente, se dobbiamo giudicarlo sotto l’aspetto tecnico-tattico. Sotto l’aspetto agonistico, quindi anche sentimentale, una vera squisitezza, tanto è vero che i messicani non la finiscono di laudare (in quanto di calcio poco ne san masticare, pori nan).I tedeschi meritano l’onore delle armi. Hanno sbagliato meno di noi ma il loro prolungato errore tattico è stato fondamentale. Noi ne abbiamo commesse più di Ravetta, famoso scavezzacollo lombardo. Ci è andata bene. Siamo stati anche bravi a tentare sempre, dopo il grazioso regalo fatto a Burgnich (2-2). L’idea di impiegare i dioscuri Mazzola e Rivera è stata un po’ meno allegra che nell’amichevole con il Messico. Effettivamente Rivera va tolto dalla difesa. Io non ce l’ho affatto con il biondo e gentile Rivera, maledetti: io non posso vedere il calcio a rovescio: sono pagato per fare questo mestiere. Vi siete accorti o no del disastro che Rivera ha propiziato nel secondo tempo?»
(Gianni Brera, Il Giorno, 18 giugno 1970)

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