11 giugno, 2007

PROMEMORIA 11 giugno 2002 - Il congresso degli Stati Uniti, con la risoluzione 269, ha riconosciuto ufficialmente il fiorentino Antonio Meucci


Il congresso degli Stati Uniti, con la risoluzione 269, ha riconosciuto ufficialmente il fiorentino Antonio Meucci come primo inventore del telefono (e non Alexander Graham Bell)

2002 - Il congresso degli Stati Uniti, con la risoluzione 269, ha riconosciuto ufficialmente il fiorentino Antonio Meucci come primo inventore del telefono (e non Alexander Graham Bell)
Biografia
Nato a San Frediano, quartiere popolare di Firenze, studiò all'Accademia di Belle Arti del capoluogo toscano lavorando in seguito come impiegato alla dogana e come tecnico di scena al Teatro della Pergola, dove conoscerà la futura moglie, Ester Mochi.
Coinvolto nei moti rivoluzionari del 1831, imprigionato a causa delle sue convinzioni politiche, Meucci è costretto a lasciare il Granducato di Toscana e ad emigrare a Cuba, dove nel 1835 accetta un lavoro al Teatro Tacon dell'Avana. Successivamente, quando il teatro va a fuoco e si ritrova senza lavoro, è costretto a lasciare Cuba e si dirige verso gli Stati Uniti, dove arriva nel 1850.
Giunto a New York, Meucci mette in piedi una fabbrica di candele (nella quale lavorerà anche Giuseppe Garibaldi) e attorno al 1854 costruisce il primo prototipo di telefono, allo scopo di poter mettere in comunicazione il suo ufficio con la camera da letto dove la moglie è costretta da una grave malattia. L'invenzione del telefono prende spunto da un sistema precedente, che aveva creato quando lavorava a teatro: si trattava di un sistema di tubi che trasportava il suono da una parte all'altra del palco, in modo da poter impartire le istruzioni agli operai dalla cabina di regia.
Purtroppo, con il passare del tempo, la fabbrica di candele fallisce e Meucci si trova improvvisamente in difficoltà finanziarie, ma nel frattempo continua a sviluppare la sua invenzione. Costretto a vivere con l'aiuto degli amici, non ha abbastanza soldi per brevettare il teletrofono (come lo aveva chiamato); riesce nel 1871 ad ottenere solo un brevetto temporaneo che va rinnovato di anno in anno al prezzo di 10 dollari (riuscirà a rinnovarlo solo fino al 1873). Prova a proporre la sua invenzione ad una compagnia telegrafica di New York, ma le potenzialità del telefono non vengono intuite. Il 7 marzo 1876 Alexander Graham Bell brevetta il "suo" telefono: Meucci gli intenterà causa, ma, ormai in bancarotta, ha persino problemi a comprarsi da mangiare. Nel 1887 la causa si conclude con la vittoria di Bell, sulla base del fatto che secondo il giudice, Meucci avrebbe inventato il telefono meccanico e Bell quello elettrico, che era oggetto del brevetto. L'11 giugno 2002 il Congresso degli Stati Uniti riconosce storicamente a Meucci la paternità del telefono.

Nessun commento: