20 aprile, 2007

Indulto, tirocini per il reinserimento di chi esce


140 tirocini retribuiti per i romani beneficiari dell'indulto. Roma entra così nel progetto "Lavoro nell'inclusione sociale", promosso dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale con il Ministero della Giustizia e affidato a Italia Lavoro. Il protocollo per il reinserimento lavorativo di chi esce con l'indulto dalle carceri di Roma e Provincia è stato presentato in Campidoglio dall'Assessorato capitolino al Lavoro, insieme alla Provincia e all'agenzia Italia Lavoro. Il programma non prevede solo i tirocini ma anche incentivi alle aziende, strumenti per far incontrare domanda e offerta, campagne informative.

I tirocini formativi dureranno sei mesi e saranno retribuiti con 450 euro mensili. Le aziende riceveranno un contributo di mille euro per la formazione, a fronte dell'assunzione a tempo determinato (almeno un anno) o indeterminato. In caso di assunzione prima della fine del tirocinio, i contributi per i mesi non svolti vanno all'impresa stessa.

A breve sarà aperto un sito Internet dedicato all'incontro fra domanda e offerta. Nel sito ci saranno schede di adesione per le imprese che vogliono partecipare al progetto e per i beneficiari dell'indulto interessati a candidarsi.

Per Roma, sottolinea l'Assessorato al Lavoro, è un altro passo verso l'integrazione di chi sconta la sua pena in carcere e di chi ne esce e deve ricominciare. Due settimane fa il Comune ha stanziato un milione di euro per le imprese che assumono detenuti ed ex detenuti.

Il progetto ministeriale, avviato a fine 2006, coinvolge 14 aree metropolitane e sta cominciando a dare i primi risultati. Oltre ai contatti con le amministrazioni locali, "Lavoro nell'inclusione sociale" prevede campagne nazionali di sensibilizzazione delle imprese. Target privilegiato, il mondo della cooperazione che appare tra i settori più disponibili all'inserimento degli ex detenuti.

Per saperne di più, vedere le pagine del lavoro.

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