07 marzo, 2007

PROMEMORIA 7 marzo 1968 - Guerra del Vietnam: inizia la prima battaglia di Saigon


La guerra del Vietnam venne combattuta tra il 1964 e il 1975 sul territorio del Vietnam del Sud e delle aree confinanti di Cambogia e Laos (vedi anche, Guerra Segreta), e in missioni di bombardamento (Operazione Rolling Thunder) sul Vietnam del Nord.
Una parte delle forze in conflitto era la coalizione di forze composta da Vietnam del Sud, Stati Uniti, Corea del Sud, Thailandia, Australia, Nuova Zelanda, e Filippine.
Dall'altra parte c'era la coalizione formata da Vietnam del Nord e Fronte di Liberazione Nazionale del Vietnam (FLN) conosciuto anche come Viet Cong, un movimento di guerriglia Sudvietnamita. L'Unione Sovietica e la Repubblica Popolare Cinese fornirono aiuti militari a Vietnam del Nord e FLN, ma non presero parte alla guerra con le loro truppe.
La guerra fece parte di un più ampio conflitto regionale che coinvolse le nazioni confinanti di Cambogia e Laos, conosciuto come Seconda Guerra Indocinese.
In Vietnam, questo conflitto è conosciuto come Guerra Americana (in vietnamita Chiến Tranh Chống Mỹ Cứu Nước, letteralmente Guerra contro gli americani per salvare la nazione).
Origini della guerra
La guerra del Vietnam è la guerra nella quale i francesi combatterono, con il supporto logistico e finanziario degli Stati Uniti, per riprendere il controllo della loro ex-Colonia in Indocina. In base alla Conferenza di Ginevra[1] del 1954, La penisola indocinese venne divisa in tre Stati indipendenti: Laos, Cambogia e Vietnam.
Il Vietnam fu diviso a sua volta in due lungo il 17° parallelo:
• Vietnam del Nord, nel quale viene riconosciuta una repubblica democratica guidata da Ho Chi Minh (con capitale Hanoi);
• Vietnam del Sud, affidato al cattolico Ngo Dinh Diem (capitale Saigon, sotto il controllo americano).
Gli accordi di Ginevra specificavano che si sarebbero dovute programmare delle elezioni per unificare la nazione, da svolgersi nel giugno 1956, ma tali elezioni non si tennero mai. Il governo della Repubblica Sudvietnamita (RVN), del Presidente Diem, con l'appoggio degli USA sotto l'amministrazione Dwight Eisenhower[2], interpretò il Sud-est Asiatico come un altro campo di battaglia della Guerra Fredda e quindi non aveva interesse a far tenere elezioni democratiche che avrebbero favorito l'influenza comunista sul governo del Sud. Il Presidente Eisenhower annotò nelle sue memorie che se si fosse tenuta un elezione su base nazionale, i comunisti avrebbero vinto. In aggiunta si disse che i comunisti probabilmente non avrebbero permesso elezioni libere nella loro parte di Vietnam. Indipendentemente da ciò, né gli USA né i due Vietnam avevano firmato la clausola elettorale dell'accordo. L'FLN (o comunisti vietnamiti) guidò l'insurrezione popolare contro il governo Sudvietnamita. Per salvare l'RVN, gli Stati Uniti iniziarono ad inviare consiglieri militari. Il Vietnam del Nord, che era appoggiato da Unione Sovietica e Repubblica Popolare Cinese, appoggiò a sua volta l'FLN con armi e rifornimenti, consiglieri, e unità regolari dell'Esercito del Vietnam del Nord.

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