02 febbraio, 2007

Serate del gusto": alla riscoperta dei prodotti tipici


I ristoranti tipici e i prodotti del territorio" è l'indagine commissionata dalla Provincia di Roma alla Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Lo studio è stato presentato a Palazzo Valentini, nell'ambito dell'iniziativa "Serate del Gusto", un progetto della Giunta Gasbarra in collaborazione con la Federazione dei pubblici esercizi, per la promozione e la valorizzazione dei prodotti eno-gastronomici del territorio nella cucina romana.
A presentare l’iniziativa l’assessore provinciale all’Ambiente, Sergio Urilli e il direttore generale della Federazione dei pubblici esercizi, Edi SommariVa.
Nel corso del progetto “Le serate del Gusto” ai clienti dei trentuno ristoranti di cucina romana già certificati come “Tipici” verrà offerto un assaggio di olio di oliva della Sabina e di pecorino romano. Avranno, inoltre, l’opportunità di poter scegliere un menù fisso o alla carta di piatti di cucina tipica romana, accompagnati dai due prodotti degustati. Le serate si svolgeranno nel mese di febbraio e varieranno da ristorante a ristorante.
Fanno parte del circuito anche un ristorante romano in terra milanese, “Giulio pane e ojo” e uno a Bologna, “Aroma de Roma”, che hanno aderito al progetto.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare i consumatori a riscoprire le ricette di una volta, a gustare piatti tradizionali ormai sempre più rari da apprezzare quotidianamente.
Inizialmente, in cinque dei trentuno ristoranti tipici che hanno aderito al progetto è previsto l’allestimento di una vetrina per la vendita diretta al cliente dei prodotti tipici del territorio.
I cinque ristoranti sono: Al Vantaggio, Cacciani a Frascati, Checchino dal 1887, Checco er Carettiere e Alberto Ciarla.
Nel corso dei prossimi mesi, la vendita alla clientela potrà essere offerta anche dagli altri ristoranti aderenti al circuito.
Spesso, infatti, il consumatore rimane particolarmente affascinato da alcuni alimenti appena assaporati e ne richiede origine e provenienza, se non addirittura l’acquisto al ristoratore. In questo modo, potrà essere stimolata la vendita dei prodotti del territorio sia pure in una misura contenuta. Secondo alcuni studi è molto frequente il fenomeno del consumo d’impulso, cioè l’acquisto che si verifica dietro l’istinto del momento.
Abbinare quindi l’occasione della degustazione di un cibo cha ha “il sapore di una volta” con la possibilità di poterlo riassaggiare a casa propria diventa anche sinonimo di condivisione per le persone di tradizioni e memorie legate al territorio.
Le date dell’iniziativa sono disponibili anche sul sito www.ristorantetipico.net .
Tornado alla ricerca illustrata a Palazzo Valentini, va detto che l’obiettivo era quello di misurare il grado di penetrazione dei prodotti di eccellenza del territorio nella ristorazione tipica. Dall’indagine emerge che il 78,1% dei ristoranti di cucina romana "tipica" della Capitale e della Provincia ritiene importante utilizzare i prodotti del territorio nei menù: vini oc, oli extravergine Dop, formaggi e frutta.
Nei ristoranti intervistati i vini bianchi Doc della Provincia più utilizzati sono per il 96,3% dei casi il Doc dei Castelli Romani e per il 92,6% quello di Frascati. Al terzo posto il vino di Marino con il 48,1%. Tra i vini rossi della tradizione locale il 51,9% degli intervistati sceglie il Doc di Velletri ed il 44,4% il Cesanese di Olevano Romano. Il 37,5% degli intervistati dichiara, inoltre, di utilizzare "usualmente" l'olio Dop della Sabina, mentre il 20,8% solo "occasionalmente".
Differente la situazione per il pecorino romano: tutti i ristoranti dichiarano di farne uso. Accanto a questo trionfa anche la caciotta romana, utilizzata dal 96,9% dei ristoranti, e la ricotta romana, dal 93,7%. Tra le coltivazioni del territorio provinciale, due in particolare incontrano le preferenze dei ristoratori: le fragoline di Nemi utilizzate dal 67,7% e, per il 58,1% l'uva pizzutello di Tivoli. Seguono poi la pera spadona di Castel Madama e le pesche di Castel Gandolfo, entrambe con lo stesso grado di utilizzo, il 48,4%. L'83,9% degli intervistati giudicano "conveniente" il rapporto qualità-prezzo dei prodotti a marchio Dop.

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