25 febbraio, 2007

PROMEMORIA 25 febbraio 1975 - I Led Zeppelin pubblicano il classico doppio album Physical Graffiti


Physical Graffiti è il sesto album della rock band inglese Led Zeppelin, pubblicato nel 1975. A distanza di anni, passando attraverso critiche contrastanti, può oggi a buon diritto essere considerato uno dei pilastri della storia del rock e uno dei migliori album del gruppo.
Il disco
Dopo aver inciso e pubblicato senza interruzione per quattro anni di fila i Led Zeppelin decisero di prendersi una pausa, trascorrendo buona parte del 1973 senza lavorare praticamente su nulla. Il ruolo sempre più incisivo di John Paul Jones faceva cadere ogni illazione su rancori o presunte minacce di abbandono del bassista. All'inizio del nuovo anno erano già pronti per suonare il nuovo materiale nella casa di campagna nei pressi Headley Grange e con l'aiuto dello studio mobile di Ronnie Lane il lavoro presa forma come sempre molto velocemente: 8 tracce in tutto, abbastanza per fare più di un album. Per pubblicizzare la nuova etichetta fondata dal gruppo (la Swan Song), il manager Peter Grant propose di pubblicare un album doppio che raccogliesse anche il materiale non inserito precedentemente in album ufficiali. Physical Graffiti era pronto nell'estate del 1974 ma le inivitabili discussioni su titolo, copertina e distribuzione fecero slittare la pubblicazione ai primi mesi dell'anno successivo.
Copertina
Come tutte le copertine dei Led Zeppelin anche quella di Physical Graffiti rientra nelle grandi idee trasformate in immagini. Immortalando un palazzo urbano sulla 96 St. Mark's Street di New York (fronte e retro) il gruppo creò un suo personalissimo condominio che offriva la possibilità, con un gioco di incastri dovuto alla fustellatura, di penetrare all'interno degli appartamenti e vedere le più svariate immagini: si va dai personaggi celebri, ai quadri famosi, a istantanee del gruppo ritratto in momenti di svago, alle lettere che individuano il titolo dell'album.
Storia e curiosità dei brani
Alla sua uscità l'album risentì della scelta commerciale, dettata dal lancio della nuova etichetta, di insirire i cosiddetti fillers (riempitivi) e la critica più radicale stroncò il lavoro, considerato troppo lungo e lontanto dallo stile classico della band; altri più moderati lo apprezzarono, ma considerarono i cambiamenti come il segno di qualcosa di inevitabile che avrebbe portato alla fine del gruppo. A distanza di anni, ripercorrendo tutta la loro storia, Physical Graffiti può essere considerato uno dei migliori dischi dei Led Zeppelin in cui emerge una perfetta sintonia fra tutti i membri del gruppo, sorretta da una varietà musicale che non tradisce le aspettative e si lascia apprezzare per tutta la sua durata. Va detto che viene abbandonata la forma ballata soft-hard che aveva caratterizzato i primi lavori e rispolverato un rock più duro ed energico. La batteria di John Bonham non suonerà mai più in modo così brutale e può considerarsi senza riserve il momento più alto del suo percorso artistico. La voce di Robert Plant fresca di intervento alle corde vocali (avvenuto alla fine del 1973), si lascia apprezzare per questo nuovo tono, un po' più scuro e meno brillante del solito, e continua a far impallidire per la sua forza e modularità. Gli Zeppelin prendono l'avvio con un rock duro ed energico, dal suono sporco, e aggressivo. Custard Pie è il primo di quei pezzi dal suono brutale che distinguno questo lavoro: nasce da un brano blues, Shake 'Em On Down, di Bukka White, spesso si cita anche Custard Pie Blues di Sonny Fuller, Drop down Mama di Joe Williams. Le fanno eco The wanton song, Sick Again, e soprattutto The Rover giustamente considerata il vertice dei loro pezzi rock blues con un Page e un Bonham in spendida forma.

Lista Tracce
(si da qui per ragioni storiche la divisione originale dell'edizione in vinile)
• LATO A
1. Custard Pie (Page/Plant) - 4:13
2. The rover (Page/Plant)- 5:36
3. In my time of dying (Page/Plant/Jones/Bonham) - 11:04
• LATO B
1. Houses of the holy (Page/Plant)- 4:01
2. Trampled under foot (Page/Plant/Jones) - 5:35
3. Kashmir (Page/Plant) - 8:31
• LATO C
1. In the light (Page/Plant/Jones) - 8:44
2. Bron-y-aur (Page) - 2:06
3. Down by the seaside (Page/Plant)- 5:14
4. Ten years gone (Page/Plant)- 6:31
• LATO D
1. Night flight (Page/Plant/Jones) - 3:36
2. The wanton song (Page/Plant) - 4:06
3. Boogie with Stu (Page/Plant/Jones/Bonham/Mrs. Valens/Ian Stewart) - 3:51
4. Black country woman (Page/Plant)- 4:24
5. Sick again (Page/Plant)- 4:43

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